Wall Street mette da parte tutte le incertezze politico economiche e si concentra sul rally dei titoli tecnologici trascinati da Netflix (+6%) che annuncia un aumento delle tariffe negli Stati Uniti ed in America Latina.
Oltre al listino tecnologico salgono anche lo S&P 500 (+1,1%), il Dow Jones ed il Russell 2000 rispettivamente dello 0,9% e dello 0,7 per cento. A livello tecnico, il Nasdaq (+1,7%) chiude al di sopra della media mobile a 50 giorni per la prima volta dal 3 di ottobre.
Ad agevolare la buona intonazione dei listini americani contribuisce il pacchetto di stimoli all’economia lanciato lanciato dal governo cinese per contrastare l’evidente rallentamento dell’economia locale.
Tra le trimestrali pubblicate ieri United Health trascina il settore sanitario alla migliore performance (+1,7%) tra gli undici dello S&P 500. Si difende anche il comparto finanziario (+0,8%), malgrado JP Morgan tradisca le attese sia in termini di ricavi che di utili e Wells Fargo migliori invece solo l’ultima riga del conto economico ma registri il minor volume di mutui erogati nell’ultimo decennio.
Si riduce ancora la volatilità con il VIX che scende a 18,6 punti, insensibile anche alla ampia bocciatura della votazione parlamentare britannica sulla Brexit che lascia un’alea di incertezza sul futuro europeo del Paese anglosassone.
Nessuna variazione di rilievo sul mercato obbligazionario con il rendimento delle scadenze biennali e decennali invariati rispettivamente al 2,52% ed a 2,71 per cento.
Dollaro in sensibile rialzo sulla moneta unica fino a 1,139, mentre il petrolio parte in discesa ma successivamente sprinta (+3,2%) fino a 52,10 dollari al barile.