Anche UniCredit ha espresso la sua posizione sulle richieste della Bce, dopo le recenti notizie riportate dai media sulla raccomandazione non vincolante della Bce a tutte le banche sotto la supervisione diretta del Meccanismo di Vigilanza Unico (SSM) in merito alla copertura dello stock di crediti deteriorati garantiti e non garantiti.
“A partire dal terzo trimestre 2016, UniCredit ha ridotto il suo portafoglio di crediti deteriorati di oltre 36 miliardi (dato aggiornato al terzo trimestre 2018)”.
“Conseguentemente, scrive la banca in una nota, “il rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale crediti per il “Group Core” si è attestato a 4,3% nel terzo trimestre del 2018, in linea con la media del campione Eba. UniCredit è impegnata ad azzerare il suo portafoglio Non-Core entro il 2021. Inoltre la banca ha un indice di copertura del 62% dello stock di crediti deteriorati, che si è dimostrato il più alto in Europa negli ultimi stress test condotti dall’Eba in scenari avversi. UniCredit considera quindi il suo indice di copertura pienamente adeguato”.
L’istituto guidato da Jean Pierre Mustier aggiunge: “Grazie alle azioni decisive intraprese e tenendo conto delle dinamiche del portafoglio di crediti deteriorati, UniCredit ritiene che il dialogo normativo con la Bce possa portare a un impatto basso, a una sola cifra in termini di punti base, sul suo Cet1 in riferimento alla copertura aggiuntiva del suo stock di crediti deteriorati, per ogni anno fino al 2024, data indicata dalla Bce nella sua comunicazione”.