BB Biotech si lascia alle spalle un mese di dicembre 2018 complesso, che ha scontato le preoccupazioni circa un rallentamento economico globale e la situazione relativa alla Cina.
Tutto ciò si è tradotto in un’elevata volatilità dei mercati, soprattutto dei titoli a beta più elevato come quelli biotech, con l’indice Nasdaq Biotech Index che ha registrato un calo del 12,3 per cento.
Dinamiche che si sono riflesse anche sulla performance di BB Biotech, con il Nav che ha riportato una contrazione del 12% mentre il titolo ha lasciato sul terreno il 9,1 per cento.
Nel periodo in esame alcune società in portafoglio sono state interessate da una serie di importanti eventi.
Tra queste Moderna, unica società a capitale privato detenuta nel portafoglio di BB Biotech, e che rappresenta, al 30 settembre 2018, l’1,8% dello stesso, si è quotata sul Nasdaq all’inizio del mese.
Con una vendita più di 26 milioni di azioni e una raccolta di oltre 600 milioni di dollari, rappresenta la maggiore Ipo nella storia in ambito biotech.
Tesaro (2,9% del portafoglio partecipazioni) ha annunciato che verrà acquisita da GlaxoSmithKline per 5,1 miliardi di dollari. Il perfezionamento dell’operazione è atteso nel primo trimestre di quest’anno. Nel periodo il titolo ha registrato un rialzo del 60,1 per cento.
Argenx (1,4% del portafoglio partecipazioni) ha siglato un accordo globale di licenza e collaborazione con Janssen, affiliata di J&J, per lo sviluppo del trattamento cusatuzumab di determinate tipologie di cancro. L’operazione, avente un valore potenziale fino a 1,6 miliardi di dollari, prevede inoltre che Janssen corrisponda ad Argenx un pagamento iniziale in contanti di 300 milioni di dollari, mentre J&J Innovation effettuerà un investimento di 200 milioni di dollari nel capitale di Argenx stessa. Nel mese di dicembre le azioni di quest’ultima hanno registrato un -0,7 per cento.
Le azioni della società Macrogenics (1,6% del portafoglio partecipazioni) hanno registrato un calo del 16,2% dopo la decisione da parte della Fda di porre un fermo clinico parziale alla molecola DART.
G1 Therapeutics (0,6% del portafoglio partecipazioni) ha annunciato risultati positivi relativi a uno studio di Fase II sul trattamento candidato all’approvazione trilaciclib. Nonostante ciò il titolo ha riportato un calo del 49,9 per cento.
La società si attende che nel 2019 le attività di M&A potranno essere un fattore determinante a sostegno delle performance nel comparto biotech.
Ciò in scia soprattutto all’acquisizione di Celgene da parte di Bristol-Myers Squibb per circa 74 miliardi di dollari, recentemente annunciata.