Il ministero dell’Economia si sta attivando per l’ulteriore proroga della garanzia statale (Gacs), utilizzata nell’ambito delle cartolarizzazioni delle sofferenze e che scadrà il prossimo 6 marzo dopo l’ultimo rinnovo.
Secondo fonti di stampa, l’obiettivo è quello di arrivare a finalizzare l’iter in tempi rapidi, considerando che la misura, fin dalla sua introduzione, ha consentito alle banche di liberarsi del fardello di enormi masse di Npl. Tuttavia, bisogna sciogliere alcuni nodi, sia di carattere tecnico sia politico.
Dal lato politico, all’interno della maggioranza che supporta il Governo le identità di vedute sulla questione non sarebbero del tutto lineari, anche perché bisogna ragionare sulle coperture necessarie e su come farvi fronte.
Dal punto di vista tecnico, è possibile che il Tesoro passi al vaglio l’utilizzo della Gacs sulle tranche senior nelle cartolarizzazioni portate e termine finora per vedere quali possano essere gli aspetti da migliorare. Il ministero lavora a stretto contatto con Bankitalia su questo aspetto.
In Italia ad oggi è previsto che la garanzia pubblica sui titoli senior sia remunerata a condizioni di mercato, in base al grado di rischio.
Inoltre, era stata valutata la possibilità di estendere la Gacs anche alle inadempienze probabili (Utp), ma per ora è rimasta un’ipotesi lasciata nel cassetto.
Il Tesoro per ottenere il rinnovo della garanzia pubblica deve presentare una richiesta formale alla Commissione Europea, la quale deve dare il suo via liberà affinché poi il Governo possa procedere con il relativo decreto di attuazione.
Lo stesso commissario europeo alla concorrenza, Margrethe Vestager, in un’intervista ha riconosciuto che “la Gacs ha funzionato molto bene”.
Nelle scorse settimane anche alcuni esponenti dell’ABI avevano fatto presente di auspicare una proroga della garanzia statale.
La tematica è estremamente importante, dopo che negli ultimi giorni è emerso che la Bce è tornata alla carica per arrivare a una graduale copertura, sia dello stock sia dei flussi, in un orizzonte di medio periodo, individuato entro il 2026.
Tuttavia, su questo fronte, il vice direttore generale della Banca d’Italia, Fabio Panetta, nel corso dell’esecutivo ABI tenutosi ieri ha tranquillizzato gli istituti italiani sul fatto che l’Eurotower applicherà in modo ragionevole le nuove regole sugli Npl e che non ci saranno interpretazioni restrittive, come si era percepito dopo la comunicazione di Mps.
“L’applicazione delle norme sugli Npl sarà ragionevole e fatta con giudizio e questo a me rassicura molto”, ha dichiarato alla stampa il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, alla fine del summit.