Il Ftse Italia Banche chiude con un calo dello 0,5% e tenendo meglio dell’omologo europeo (-2%), frenando anche il Ftse Mib (flat).
Sullo sfondo restano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale e le incertezze legate alla Brexit dopo la bocciatura da parte del Parlamento britannico dell’accordo con l’UE. Non va però dimenticata la presenza di elementi positivi come i passi avanti tra Usa e Cina sul fronte commerciale e il compromesso trovato tra Governo italiano e Commissione Europea sulla manovra economica.
Il settore, nonostante qualche presa di profitto e grazie anche alla stabilità dello spread Btp-Bund in area 255 pb (fonte Mts Markets), il comparto bancario riesce comunque a limitare il ribasso. Il tutto dopo il rimbalzo effettuato mercoledì, in seguito alle rassicurazioni arrivate dalle principali banche italiane sugli impatti minimi legati alle richieste della Bce sulla copertura graduale dei crediti deteriorati entro un orizzonte di medio periodo.
Il tutto dopo l’indiscrezione di stampa circolata lunedì secondo la quale l’Eurotower avrebbe raccomandato alle banche vigilate di arrivare a una graduale svalutazione dello stock dei crediti deteriorati e non solo dei nuovi flussi, come sembrava dalla linee guida sull’Addendum elaborato da Francoforte, in un orizzonte di medio periodo identificato entro il 2026.
Parziali prese di profitto colpiscono quasi tutti i titoli del Ftse Mib dopo la rimonta messa a segno nella seduta precedente, inclusa UniCredit (-0,6%), la banca che aveva registrato il rialzo più consistente. Moderati acquisti su Bper (+0,4%), i cui vertici a breve dovrebbero alzare il velo sul nuovo piano strategico.
Sul Mid Cap ritracciano Credem (-0,6%), Popolare Sondrio (-1,4%) e, soprattutto, Creval (-2,4%).
Proseguono le vendite, seppure a ritmo più ridotto rispetto a inizio settimana, su Mps (-0,9%), risentendo sempre della richiesta della Vigilanza di implementare, nei prossimi anni (fino alla fine del 2026), un graduale aumento dei livelli di copertura sullo stock di crediti deteriorati in essere alla fine di marzo 2018, secondo una logica complementare alle indicazioni fornite nell’Addendum alle linee guida della Bce per le banche sui crediti deteriorati generati a partire da aprile 2018”.
Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se temporaneamente sospesa dalle contrattazioni per decisione della Consob, con l’inquilino del Tesoro, Giovanni Tria, che ha fatto sapere che la banca ha fatto richiesta della garanzia pubblica per i bond di nuova emissione. Inoltre, secondo quanto riporta la stampa, il gruppo Malacalza potrebbe fare ricorso contro il commissariamento deciso dalla Bce. Ancora in evidenza Banca Finnat (+1,4%).