In una giornata priva della guida di Wall Street, i principali listini europei hanno chiuso le contrattazioni in frazionale ribasso, con Milano in recupero sul finale a -0,4 per cento.
Il Dax 30 di Francoforte ha lasciato sul terreno lo 0,6%, il Cac 40 di Parigi lo 0,2% e l’Ibex 35 di Madrid lo 0,2 per cento. Londra chiude sopra la parità (+0%), in attesa del “Piano B” per la Brexit che il premier britannico, Theresa May, presenterà oggi.
Nessun impatto evidente sui corsi azionari dei principali listini – già negativi in apertura in scia ai deludenti dati cinesi – dopo l’aggiornamento del World Economic Outlook del FMI a Davos.
Il Fondo Monetario Internazionale ha confermato al 3,5% le stime riguardanti la crescita mondiale per il 2018 mentre ha rivisto al ribasso le proiezioni per i due successivi anni, limate rispettivamente al 3,5% per il 2019 (3,7% il precedente) e al 3,6% per il 2020 (dal 3,7%).
Christine Lagarde ha al tempo stesso sottolineato come l’economia globale “stia rallentando e affrontando rischi significativamente più grandi ma come la recessione globale non sia dietro l’angolo”. Tra le principali minacce, il numero uno dell’istituto ha, tuttavia, annoverato le condizioni finanziarie globali e le tariffe doganali sempre più elevate.
Le previsioni di crescita negli Usa sono rimaste stabili al 2,5% per quest’anno e all’1,8% per il prossimo, mentre l’Eurozona ha visto le proprie prospettive tagliate nel 2019 all’1,6% dall’1,9 per cento.
Per quanto riguarda l’Italia, il Fondo Monetario Internazionale ha tagliato la previsione di crescita per il 2019 dall’1% di ottobre allo 0,6%, coerentemente con quanto stimato da Bankitalia durante la scorsa settimana. L’Italia ha risentito soprattutto dei timori riguardanti i rischi finanziari e sovrani che hanno pesato sulla domanda interna e sui costi di finanziamento dopo l’impennata dei rendimenti dei titoli di Stato, innescata dalle vicende politiche e dallo scontro sulla legge di bilancio tra Roma e Bruxelles.
Sul fronte obbligazionario, si segnala un rendimento del decennale italiano al 2,76%, con il relativo spread verso il Bund tedesco a 250 punti (+1 pb).
Sul Forex, cambio di rotta nel tardo pomeriggio per la sterlina che recupera terreno nel cambio verso il dollaro e l’euro. GBP/USD a 1,2902 e EUR/GBP a 0,8811.
In leggero calo le quotazioni del greggio, con Wti e Brent rispettivamente a quota 54,03 dollari al barile (-0,3%) e 62,95 dollari al barile (-0,1%)
Tornando al Ftse Mib, forti acquisti su Juventus Football Club (+5,3%), che chiude in testa all’indice. Denaro anche su Leonardo (+2,4%) e Recordati (+2,3%).
In coda al Ftse Mib, invece, Telecom (-2,6%), Ferragamo (-2,3%), Enel (-2,3%), Saipem (-1,4%) e Snam (-1,4%), con le due utilities appesantite dallo stacco della cedola.