Il verdetto della Corte di Giustizia Europea relativo al ricorso avanzato dalla Banca Popolare di Sondrio contro la trasformazione della popolare in spa potrebbe arrivare non prima della fine del 2020.
L’indicazione sulla tempistica della sentenza è stata riportata da A&F di Repubblica, secondo cui la decisione potrebbe non essere presa nel 2019, come atteso finora.
Si ricorda che la banca valtellinese è l’unica banca popolare quotata a Piazza Affari a non avere proceduto alla trasformazione in spa, come richiesto dal decreto approvato nel 2015 dal Governo Renzi. L’istituto lombardo aveva infatti fatto ricorso ed è ora in attesa del verdetto della Corte di Giustizia Europea.
La banca, inoltre, sempre secondo le indiscrezioni raccolte dalla testata giornalistica, starebbe valutando la vendita di una tranche di Npl da 2 miliardi, che corrisponderebbe a circa il 50% del totale di quelli detenuti.
La scelta di cedere crediti deteriorati rappresenta un cambio di rotta rispetto alla strategia di recupero interno da sempre privilegiata dall’istituto di credito. A spingere verso il cambiamento, adeguandosi alle politiche seguite dalle maggiori banche italiane, potrebbero essere state anche le richieste contenute nella lettera Srep inviata dalla Bce agli istituti, che ha fornito la tempistica cui cui le banche devono adeguare i propri ratio di coperture.
Al 30 settembre 2018, Popolare di Sondrio contabilizzava 4,2 miliardi di crediti deteriorati lordi su un totale crediti di 28,3 miliardi (14,9%).