ll Ftse Italia Servizi Finanziari archivia l’ottava con un rialzo del 3% e allineato all’analogo europeo (+3,6%), beneficiando dell’andamento positivo del comparto bancario (+0,4%) e “battendo” il Ftse Mib (+2,2%).
Sullo sfondo restano i timori legati alla frenata della crescita globale e le incertezze legate alla Brexit dopo la bocciatura da parte del Parlamento inglese dell’accordo con l’UE. Non vanno però trascurate le recenti evoluzioni positive come i passi avanti tra Usa e Cina sulla questione commerciale e l’intesa raggiunta tra Governo italiano e Commissione Europea sulla legge di Bilancio.
La buona tenuta mostrata dal settore creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management, tra i quali mette il turbo Fineco (+6%), supportata anche dai dati positivi sulla raccolta netta del 2018 divulgati nei giorni scorsi. Sugli scudi Banca Generali (+2,8%), che l’anno scorso ha registrato dei buoni risultati sul fronte della raccolta netta.
Scatta Exor (+5,3%), mossasi in scia alla performance positiva delle principali controllate quotate.
Nel Mid Cap prevalgono i realizzi su Banca Ifis (-0,8%), mentre doBank (+0,8%) mantiene il trend positivo che ha caratterizzato l’ultimo periodo dopo l’acquisizione dell’85% di Altamira annunciata lo scorso 31 dicembre 2018. Sprint di Cerved (+6,1%), che secondo indiscrezioni di stampa sarebbe vicina all’acquisto della greca Eurobank Property Services.
Sullo Small Cap tiene Banca Intermobiliare (+0,4%), il cui aumento di capitale si è concluso nei giorni scorsi e con il primo azionista Trinity che ha superato l’89% del capitale. Bene DeA Capital (+2,2%), la cui controllata DeA Capital Alternative Funds ha allargato la tipologia dei crediti del fondo IDeA Corporate Credit Recovery (Ccr) II al settore dello shipping.