Generali è pronta ad accelerare la crescita tramite accordi di bancassurance in Asia, con l’acquisto di una compagnia specializzata nel danni in Europa e anche acquisendo un target specializzato nelle assicurazioni sanitarie.
È quanto ha affermato in un’intervista Philippe Donnet, Group Ceo del Leone di Trieste, nella quale ha precisato che la variabile chiave sarà il prezzo e che un’eventuale acquisizione deve essere coerente con la strategia e la struttura finanziaria del gruppo. “Siamo aperti a muoverci in maniera opportunistica, a un prezzo ragionevole”, ha affermato il manager francese nell’intervista.
Si ricorda che dei 10 miliardi di liquidità previsti durante il piano 2019-2021 presentato lo scorso novembre, tra i 3-4 miliardi saranno impiegati per la crescita sia interna sia eventualmente con M&A.
Per quanto riguarda l’Asia, è stata indicata, insieme all’America Latina tra le aree ad alto potenziale in cui il gruppo vuole crescere, stimando un Cagr degli utili del 15-25% nel 2018-2021, facendo leva sia sulle partnership già esistenti sia stipulandone di nuove.
Inoltre, per rafforzare la presenza nell’area asiatica è previsto un incremento del numero degli agenti dagli attuali 13.000 a 23.000 a fine piano. In Asia il gruppo triestino opera una decina di paesi tra cui Cina, Filippine, Vietnam, India e Hong Kong.
Per quanto riguarda il settore danni, in una recente intervista lo stesso Donnet aveva sottolineato come Generali è molto focalizzata nell’individuare target nei rami, non solo in Germania ma anche in altri Paesi europei. Lo stesso discorso vale per l’asset management.
Per quanto riguarda la sanità, recentemente era stato l’Ad di Generali Italia, Marco Sesana, ad esprimersi: “L’Italia è un Paese ad altissimo potenziale, non solo per un tema di sottoassicurazione ma per i tantissimi settori emergenti, per esempio la sanità. Quest’ultima è ancora in grandissimo sviluppo. Entro il 2025 la spesa sanitaria individuale privata aumenterà di 25 miliardi. Una cifra enorme che implica un potenziale elevatissimo considerato che oggi questa stessa voce di spesa è intermediato solo al 15% contro una media Ue del 50%”.
Intorno alle 10:20 il titolo segna un ribasso dello 0,4% a 15,33 euro, una performance sostanzialmente in linea con l’indice di settore (-0,5%).