ll Ftse Italia Servizi Finanziari inizia l’ottava con un calo dello 0,1% e in direzione leggermente opposta rispetto all’analogo europeo (+0,2%), risentendo della performance sottotono del comparto bancario (-0,3%) e uniformandosi al Ftse Mib (-0,4%), quest’ultimo rallentato anche dallo stacco del dividendo di un paio di titoli.
Sullo sfondo restano i timori legati alla frenata della crescita globale e dopo che il dato sul Pil del quarto trimestre ha confermato il rallentamento dell’economia cinese. Anche il Fondo Monetario Internazionale nel suo ultimo outlook globale appena divulgato ha ridotto le stime di crescita (tra cui quelle relative all’Italia).
Inoltre, restano ancora le incognite legate alla Brexit, e in particolare come riprenderanno le trattative con l’UE dopo la bocciatura da parte del Parlamento britannico dell’accordo precedente. Non vanno però trascurate le recenti evoluzioni positive come i passi avanti tra Usa e Cina sulla questione commerciale e l’intesa raggiunta tra Governo italiano e Commissione Europea sulla legge di Bilancio.
L’andamento incolore del settore creditizio ha impattato in larga parte anche sui titoli dell’asset management, con la sola eccezione di Banca Generali (+0,8%).
Resiste sulla parità Exor, mossasi in scia alla performance nel complesso positiva della maggior parte delle controllate quotate.
Nel Mid Cap ancora prese di profitto su Banca Ifis (-0,9%). Realizzi su doBank (-1,1%), reduce dal rally di inizio anno in scia all’acquisizione di Altamira. Proseguono gli acquisti su Cerved (+0,5%), che secondo indiscrezioni sarebbe vicina all’acquisto di Eurobank Property Services.
Sullo Small Cap non si arrestano le vendite su Banca Intermobiliare (-2,5%), il primo azionista Trinity ha superato recentemente l’89% del capitale. Ben intonata DeA Capital (+1,4%), la cui controllata DeA Capital Alternative Funds ha allargato la tipologia dei crediti del fondo IDeA Corporate Credit Recovery (Ccr) II al settore dello shipping.