Utility – Comparto a -1,9%, Enel e Snam in rosso per stacco acconto dividendo

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un -1,9 per cento, sottoperformando sia il Ftse Mib (-0,4%) sia l’Euro Stoxx 600 Utilities (-1,1%).

Tra le Big, tutte in territorio negativo, Italgas e Terna hanno arginato le perdite chiudendo in flessione dello 0,1 per cento.

La seconda ha siglato con il Governatore della Regione Veneto un accordo per interventi straordinari inerenti la sicurezza del sistema elettrico e lo sviluppo del territorio regionale, a seguito degli eccezionali eventi atmosferici del novembre 2018.

L’accordo prevede consistenti investimenti, di cui il più significativo è la realizzazione in cavo interrato dell’elettrodotto a 380 kV Dolo – Camin tra Venezia e Padova, per un impegno di oltre 400 milioni.

Segue A2A (-0,7%) che prenderà parte al processo di vendita di Sorgenia, produttore e venditore di energia elettrica e gas controllato da un pool di banche tra cui Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps e Banco Bpm, che entrerà nel vivo nelle prossime settimane.

Snam (-1,4%) ha staccato la cedola dell’acconto del dividendo 2018 di 0,0905 euro. Il pagamento avverrà mercoledì 23 gennaio 2019. Al netto dell’effetto del dividendo il titolo avrebbe ottenuto una performance positiva dello 0,7 per cento, rispetto alla chiusura di venerdì scorso a 4,14 euro.

Enel (-2,3%) ha staccato la cedola dell’acconto del dividendo 2018 di 0,14 euro. Il pagamento avverrà mercoledì 23 gennaio 2019. Al netto dell’effetto del dividendo il titolo avrebbe ottenuto una performance positiva dello 0,4 per cento, rispetto alla chiusura di venerdì scorso a 5,31 euro.

Tra i titoli a media capitalizzazione, unica con segno positivo Ascopiave (+0,5%).

Poco sotto la parità Hera (-0,1%) che, in relazione al patto di sindacato stipulato da 111 azionisti pubblici lo scorso 26 giugno 2018, ha reso noto a seguito delle operazioni di vendita sul mercato ad opera del socio Comune di Trieste il numero complessivo delle azioni si è ridotto da 713.013.407 a 710.008.407, con relativo decremento della percentuale sul capitale sociale dal 47,87% al 47,67% del capitale.

In merito a Iren (-1,5%), la delibera sul rinnovo del patto parasociale, che dovrà essere approvato a fine febbraio e che ha già avuto l’ok da parte dei comuni di Genova e Reggio Emilia, è ancora in attesa di essere calendarizzata presso la commissione Ambiente e Bilancio del Comune di Torino.

In coda Erg, che lascia sul terreno il 2,3 per cento.

Tra le Small Cap ben comprata Alerion Clean Power (+3,2%), seguita da TerniEnergia (+1,5%).