Il Ftse Italia Banche chiude con un ribasso dell’1,2% e in linea all’omologo europeo (-1,1%), rallentando anche il Ftse Mib (-1%).
Sullo sfondo restano le preoccupazioni per la frenata della crescita globale, con il Fondo Monetario Internazionale nel suo ultimo outlook globale appena reso noto ha abbassato le stime di crescita (incluse quelle relative all’Italia).
Inoltre, continuano a perpetrarsi le incertezze legate alla Brexit, e in particolare come riprenderanno i negoziati con l’UE dopo la bocciatura da parte del Parlamento britannico dell’accordo precedente. Non va però dimenticata la presenza di elementi positivi come i passi avanti tra Usa e Cina sul fronte commerciale e il compromesso trovato tra Governo italiano e Commissione Europea sulla manovra economica.
Il comparto bancario, nonostante lo spread Btp-Bund si sia mantenuto sotto la soglia dei 250 pb (fonte Mts Markets), non è riuscito a scampare alle vendite.
Riguardo al settore creditizio, l’attenzione degli investitori resta concentrata sulla copertura dei crediti deteriorati da parte delle banche italiane, dopo che la stampa ha riportato nuovi dettagli sulle modalità e le tempistiche con cui gli istituti devono arrivare a una copertura integrale (sia per lo stock sia per i nuovi flussi) in base alle indicazioni (non vincolanti) della Bce.
Nello specifico, la Bce ha suddiviso le banche in tre macro-cluster e per ogni fascia ha stabilito modi e tempi diversi per arrivare a una copertura del 100%, a seconda che i crediti siano garantiti o meno.
In rosso tutti i titoli del Ftse Mib, tra i quali contengono meglio le perdite Bper (-0,6%), Intesa Sanpaolo (-0,6%), tra le banche che hanno rassicurato sugli impatti minimi legati alle richieste della Bce, e Mediobanca (-0,3%).
Sul Mid Cap tengono Credem (flat), mentre rallenta nuovamente Popolare Sondrio (-0,6%), con la sentenza della Corte di Giustizia UE sulla riforma delle popolari che secondo indiscrezioni non arriverà prima della fine del 2020. Seduta da dimenticare per Creval (-3,3%).
Ancora vendite su Mps (-0,7%), che continua a risentire dei timori legati alla richiesta della Bce sulla copertura dei crediti deteriorati entro il 2026 e con la banca che secondo indiscrezioni sta lavorando all’emissione di un covered bond.
Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se temporaneamente sospesa dalle contrattazioni per decisione della Consob, con la banca che ha presentato richiesta al ministero dell’Economia e delle Finanze per il rilascio della garanzia pubblica per due emissioni obbligazionarie per un importo complessivo di 2 miliardi con durata rispettivamente di 12 e 18 mesi, mentre continuano a circolare rumor di stampa sulla ricerca del partner e su possibili nuove iniezioni di capitale. Recupera Banca Finnat (+0,9%).