I principali listini europei spinti in ribasso nelle prime ore di scambi dopo la performance negativa di Wall Street, intorno alle ore 11:40 invertono la rotta muovendosi in frazionale rialzo. Milano guadagna infatti lo 0,1%,il Cac40 di Parigi lo 0,2% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,9%. Francoforte e Londra restano negative, entrambe a -0,1%
I timori riguardanti il rallentamento della crescita globale e gli sviluppi delle trattative commerciali tra Usa e Cina sembrano non aver appesantito in modo determinante le contrattazioni odierne sul vecchio continente.
Nella notte il Financial Times aveva reso nota la cancellazione dei colloqui preparatori al meeting di fine mese tra le due superpotenze, a causa di una mancanza di progressi in materia di protezione delle proprietà intellettuali. Il consigliere economico Larry Kudlow ha tuttavia calmato gli animi, ribadendo l’importanza della visita del vice premier cinese Liu He in agenda per il 30 e 31 gennaio.
Nel frattempo i listini europei mantengono un atteggiamento cauto in attesa anche dell’intervento di Mario Draghi in programma per domani dove verranno forniti ulteriori dettagli riguardanti le decisioni di politica monetaria. Il rallentamento dell’economia potrebbe infatti portare la BCE ad adottare un atteggiamento più accomodante.
Sul fronte dei rendimenti obbligazionari, il BTP a 10 anni continua ad evidenziare un rendimento del 2,74%, con il relativo spread verso il Bund tedesco ancora stabile da diverse sedute intorno ai 250 punti base. Differenziale non scalfito pertanto dal recente taglio alle stime di crescita apportato dal FMI e confermato anche dalla Commissione Europea attraverso le parole di ieri di Pierre Moscovici.
Sul fronte valutario, la sterlina continua a recuperare terreno portando il cambio GBP/USD a 1,2980 e l’EUR/GBP a 0,8750. L’allontanamento di un ipotesi “Hard Brexit” ha spinto in rialzo le quotazioni della sterlina, il parlamento britannico sembra infatti intenzionato ad evitare un’uscita senza accordo. Il leader laburista Jeremy Corbyn punta ora invece ad un secondo referendum. Dollaro/yen in lieve rialzo a 109,7, dopo che la Bank of Japan ha tagliato le previsioni di inflazione sottolineando la presenza di crescenti rischi legati all’indebolimento della domanda globale.
Per quanto riguarda le materie prime, il WTI e il Brent si attestano rispettivamente a 53,47 dollari al barile (+0,9%) e 61,36 dollari al barile (-0,3%).
Tornando a Piazza Affari, Saipem guida il Ftse Mib con un guadagno dell’1,7% dopo il “buy” di Citigroup . Acquisti anche su Tenaris (+1,4%) e Atlantia (+1,3%). In coda invece, Recordati (-1,2%), STm (-1,3%) e Bper Banca (-2,2%).