Servizi Finanziari – Lettera sul comparto (-0,8%), frena Exor (-0,8%)

ll Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un calo dello 0,8% e allineato all’analogo europeo (-1%), risentendo delle vendite sul comparto bancario (-1,2%) e uniformandosi al Ftse Mib (-1%).

Sullo sfondo restano i timori legati al rallentamento della crescita globale, con il Fondo Monetario Internazionale nel suo ultimo outlook globale appena divulgato ha ridotto le stime di crescita (tra cui quelle relative all’Italia).

Inoltre, restano ancora le incognite legate alla Brexit, e in particolare come riprenderanno le trattative con l’UE dopo la bocciatura da parte del Parlamento britannico dell’accordo precedente. Non vanno però trascurate le recenti evoluzioni positive come i passi avanti tra Usa e Cina sulla questione commerciale e l’intesa raggiunta tra Governo italiano e Commissione Europea sulla legge di Bilancio.

La seduta da dimenticare del settore creditizio ha impattato in larga parte anche sui titoli dell’asset management, inclusa Banca Generali (-1,4%), su cui scatta anche qualche realizzo dopo che negli ultimi giorni il titolo aveva corso molto.

Lettera su Exor (-0,8%), mossasi in scia all’andamento negativo delle principali controllate quotate.

Nel Mid Cap prevalgono ancora le prese di beneficio su Banca Ifis (-0,8%) e su doBank (-1,5%), mentre tornano le vendite su Cerved (-0,6%), con Norges Bank scesa appena sotto il 3% del capitale.

Sullo Small Cap tiene la parità Banca Intermobiliare, con il primo azionista Trinity ha superato recentemente l’89% del capitale. Resiste Equita (invariata), che ha concluso la sua nona operazione di private debt e sta lavorando al lancio di un secondo fondo.