Il consiglio di amministrazione di UniCredit si riunirà il prossimo 6 febbraio per approvare i conti del 2018, che saranno comunicati al mercato la mattina successiva del 7 febbraio.
Intanto la banca ha pubblicato sul proprio sito il consensus degli analisti sui conti del quarto trimestre 2018 e di tutto l’anno, calcolato sulla base delle stime di 20 broker.
Nella tabella seguente riportiamo il consensus degli analisti riportato dalla UniCredit.
Per il quarto trimestre 2018 gli analisti si attendono un margine di intermediazione in linea con quello del 2017 a 4,8 miliardi (-0,9% a/a). In linea anche il risultato lordo di gestione, atteso a 2,1 miliardi (+0,7% a/a), mentre l’utile netto è previsto in leggero calo a 693 milioni contro gli 801 milioni dell’ultimo scorcio del 2017 (-13,5% a/a).
Il 2017 era stato l’anno della svolta per UniCredit. La banca ha realizzato un cospicuo rafforzamento patrimoniale, tramite un aumento di capitale da 13 miliardi e la cessione di alcuni asset tra cui Bank Pekao e Pioneer, che hanno permesso l’attuazione del piano di de-risking grazie al quale la banca guidata da Jean Pierre Mustier si è liberata di 17,7 miliardi di sofferenze.
Nel 2018 è proseguita la politica di miglioramento dell’asset quality del bilancio e della riduzione dei costi.
Dal punto di vista operativo, i conti dei primi tre trimestri di UniCredit hanno mostrato una buona resilienza in un contesto di volatilità dei mercati e incertezze economiche.
Nel terzo trimestre, tuttavia, la redditività è stata colpita dalle minusvalenze registrate sulla partecipazione in Yapi Bank e da alcune sanzioni delle autorità americane.
Difficoltà non ricorrenti, tant’è che le previsioni degli analisti restano positive per il quarto trimestre dello scorso anno. Periodo in cui il rialzo dello spread, che ha toccato picchi fino a quota 330 pb contro il Bund, ha influenzato i conti degli istituti di credito tricolore, nonché la loro attività.
In questo periodo UniCredit ha emesso un bond per un controvalore pari a 3 miliardi, sottoscritto da un fondo Usa, a condizioni non particolarmente favorevoli ma con la quale la banca ho voluto mostrare che le porte dell’accesso al mercato non erano chiuse per la banca italiana.
Per quanto riguarda l’intero 2018, il consensus prevede un margine di intermediazione di 19,7 miliardi, un risultato lordo di gestione di 8,6 miliardi e, infine, un utile netto di 2,8 miliardi.
Nel 2017 l’utile netto era stato pari a 5,4 miliardi, includendo anche 2,2 miliardi di proventi straordinari legati alle dismissioni. Il consensus sconta i risultati del terzo trimestre prima dei quali gli analisti si aspettavano un utile netto di 3,6 miliardi per l’intero 2018.