Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un -0,2 per cento, sovraperformando il Ftse Mib (-1%), tuttavia facendo peggio del’Euro Stoxx 600 Utilities che ha chiuso in parità.
I timori verso un rallentamento dell’economia globale hanno continuato ad appesantire i principali listini europei e non solo. Wall Street ha infatti aperto in ribasso confermando quel clima di debolezza che aveva già interessato il Vecchio Continente nel corso della mattinata.
Le tensioni commerciali, l’incognita Brexit e il raffreddamento dell’economia cinese sono tra i fattori che potrebbero innescare un ulteriore deterioramento del sentiment dei mercati con implicazioni negative sulla crescita.
Sul fronte obbligazionario, il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 2,75%, con il relativo spread verso il Bund tedesco a 251 punti (+1 pb).
Seduta sottotono per le Big. Poco sotto la parità Terna ed Enel entrambe in flessione dello 0,2 per cento.
In coda Italgas (-0,8%) su cui pesa il downgrade degli analisti di Citi a “Sell” dal precedente “Neutral”. Come si legge in una nota diffusa su Bloomberg, la banca di affari ritiene che le performance delle utilities dell’Europa meridionale non sono giustificate e le valutazioni non sono sostenibili.
Tra i titoli a media capitalizzazione ben comprata Falck Renewables (+5,5%), che rimbalza rispetto alla seduta precedente chiusa in flessione dello 0,4 per cento.
Hera, che ha chiuso poco sotto la parità (-0,1%), ha reso noto che, in relazione all’accordo di natura parasociale sottoscritto lo scorso 26 giugno 2018 dagli azionisti pubblici Comune di Trieste e Comune di Padova, a seguito della vendita sul mercato effettuata lunedì dal Comune di Trieste, il numero complessivo delle azioni sindacate si è ridotto da 106.101.159 a 103.096.159, con relativo calo della percentuale sul capitale sociale dal 7,12% al 6,92 per cento.
In coda Erg, che cede lo 0,7 per cento.