Il commissario di Banca Carige, Raffaele Lener, fa sapere che per l’istituto ci sono state manifestazioni di interesse da altre banche. Ma prima che questi approcci iniziali vengano trasformati in vere e proprie offerte è necessaria la predisposizione del piano industriale, che sarà pronto a febbraio. Lener precisa però che non si sta lavorando a un modello di cessione simile a quello delle banche venete ma a un’operazione che conservi il valore della banca per i propri soci.
Raffaele Lener, uno dei tre commissari di Banca Carige, fa il punto sul piano di rimessa in carreggiata dell’istituto genovese. Lener spiega, in un’intervista a ilSole24ore, che per la banca sono arrivare diverse manifestazioni di interesse da parte di altri istituti. Ma affinché si possa impostare un discorso più approfondito che porti alla presentazione di una vera a propria offerta, bisognerà attendere la redazione del nuovo piano industriale.
Un business plan che sarà pronto a febbraio e che punta a rivoluzionare il modo di fare banca tramite uno snellimento operativo e una maggiore informatizzazione.
In ogni caso il commissario è stato chiaro: “Non stiamo lavorando ad un’ipotesi stile banche venete. Il nostro obiettivo infatti è quello di valorizzare Carige in ottica di aggregazione in modo da dare valore agli azionisti”. L’operazione banche venete, si ricorda, ha previsto la cessione di una parte delle attività e passività a Intesa Sanpaolo per la cifra simbolica di un euro e con il sostegno pubblico pari a 3,5 miliardi per compensare gli impatti patrimoniali.
In ogni caso, i tre commissari stanno lavorando per una soluzione di mercato e al momento non è in campo l’ipotesi di una nazionalizzazione.
Tuttavia, prima della vendita, si sta studiando un ulteriore passo nel de-risking. “Stiamo ragionando con diversi operatori di mercato. Ovviamente sceglieremo partendo da chi proporrà il prezzo migliore”, ha detto il commissario.
Infine, il commissario ha confermato che a breve partirà il lancio dei due bond previsti, per un controvalore complessivo di due miliardi. I titoli avranno uno scadenza 12 mesi e l’altro 18 mesi e saranno indirizzati agli investitori istituzionali, per cui non sarà necessaria la predisposizione di un prospetto.
Quanto alla sospensione del titolo dalle contrattazioni, Lener ha fatto presente che la motivazione è legata al fatto che i tre commissari non possono fornire l’informativa necessaria al mercato poiché le varie decisioni devono prima essere concordate con la Bce. “Stiamo però ragionando su come risolvere questo problema in modo da tornare a quotare i nostri bond e in prospettiva le nostre azioni”, ha concluso il commissario.