Pomeriggio volatile per le Borse europee, che dopo un momentaneo rallentamento terminano perlopiù in rialzo nel giorno della Bce e della conferenza stampa di Mario Draghi.
Il Ftse Mib archivia gli scambi in progresso dello 0,8% a 19.564 punti, trainato da Stm (+10,2%) e Azimut (+7,6%). Positivi anche il Dax di Francoforte (+0,5%), il Cac 40 di Parigi (+0,7%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,2%), mentre arretra leggermente il Ftse 100 di Londra (-0,3%).
Poco mossa Wall Street, dove avanza solo il Nasdaq (+0,5%), in attesa di novità sullo shutdown e sulle trattative commerciali con la Cina. Oggi il Senato è chiamato ad esprimersi su due misure, una avanzata da Donald Trump e l’altra dai Democratici, ma nessuna delle due dovrebbe essere approvata e il braccio di ferro al Congresso Usa sul muro al confine con il Messico sembra destinato a durare ancora.
Sul fronte commerciale, invece, il segretario americano al Commercio, Wilbur Ross, si è mostrato fiducioso sul raggiungimento di un accordo ma considera irrealistico ipotizzare una soluzione definitiva negli incontri della prossima settimana.
I riflettori quest’oggi erano comunque puntati sulla Bce, che ha confermato i tassi su livelli attuali almeno fino all’estate 2019, assicurando il reinvestimento integrale del capitale rimborsato sui titoli a scadenza per un prolungato periodo di tempo successivo alla prima stretta monetaria.
Il presidente dell’Eurotower ha sottolineato un’evoluzione dell’economia più debole rispetto alle attese e un peggioramento dei rischi a causa di persistenti elementi di incertezza, tra cui l’eccessivo protezionismo, la volatilità dei mercati finanziari e la vulnerabilità dei mercati emergenti. Motivi per cui i membri del board sono stati unanimi nel riconoscere una fase più debole e cambiare la propria valutazione dei rischi.
Draghi ha ribadito che verrà mantenuto un ampio grado di accomodamento monetario e che la banca centrale è pronta ad adeguare tutti gli strumenti, se necessario, per indirizzare l’inflazione verso il target del 2 per cento.
Sul Forex l’euro/dollaro è risalito lievemente a 1,137, per poi tornare a 1,134, mentre i rendimenti dei bond europei hanno accentuato il calo, con il Btp in area 2,67% e lo spread dal Bund sotto i 250 punti base.
Fra le materie prime, in rialzo oltre 53 dollari al barile il contratto sul greggio Wti mentre il Brent rimane stabile a 61,1 dollari, dopo l’aumento delle scorte evidenziato dai dati settimanali Eia sulle riserve petrolifere americane.
Tra le big cap di Piazza Affari vola Stm (+10,2%), che ha pubblicato stamane i risultati del quarto trimestre 2018, evidenziando ricavi e utili oltre le attese, nonostante la previsione di vendite in calo nei primi tre mesi del 2019.
In evidenza anche Azimut (+7,6%), dopo aver sottoposto all’autorità di vigilanza lussemburghese una nuova metodologia di calcolo delle performance fee sui fondi lussemburghesi, che si tradurrà in una significativa riduzione dei costi variabili per i clienti, in linea con quanto indicato dai principi IOSCO.
Contrastate le banche, fra cui arretrano in particolare Banco Bpm (-1,7%) e Ubi (-2%), in coda al Ftse Mib insieme a Recordati (-1,7%) e Buzzi (-1,5%).