Monte dei Paschi torna con successo sul mercato del funding internazionale con l’emissione di un covered bond, che ha ottenuto una domanda di oltre 2,2 miliardi e il cui rendimento è stato fissato a un tasso pari a 2,08% (mid swap+190 punti base).
Mps ha concluso con successo una emissione di covered bond quinquennale per un controvalore pari a un miliardo. L’operazione è un segnale positivo per le banche italiane e dimostra che è possibile tornare sul mercato, dopo il periodo di difficoltà dovuto al rialzo dello spread che ha raggiunto lo scorso novembre picchi di 330 punti base.
Per l’istituto senese si tratta del primo collocamento su questa famiglia di obbligazioni dal novembre 2015 e segna il ritorno con successo al mercato del funding internazionale dei covered bond da parte della banca. L’offerta era diretta a investitori istituzionali e ha ricevuto una domanda doppia rispetto all’offerta, superando i 2,2 miliardi.
Una richiesta che ha permesso sia di incrementare le dimensioni del lancio rispetto alle previsioni, sia di spuntare condizioni migliori. L’operazione era stata annunciata al mercato come un’emissione benchmark con un’indicazione di tasso iniziale in area mid swap+“low” 200 punti base, mentre la crescita del libro degli ordini ha permesso un restringimento del tasso al livello mid swap+190 punti base.
L’obbligazione, di ammontare pari a 1 miliardo, ha un rating atteso pari ad ‘A1’/‘A’/‘AAL’ (Moody’s/Fitch/Dbrs), scadenza gennaio 2024 e prevede una cedola annuale pari al 2 per cento. Tenuto conto del prezzo di riofferta sotto la pari, fissato al 99,61%, il rendimento a scadenza risulta del 2,08% annuo.
La data di regolamento è prevista per il 29 gennaio 2019.
Bisogna sottolineare che i covered bond sono considerati titoli particolarmente sicuri. Oltre alla garanzia della banca, offrono quella di un portafoglio secured, in questo caso rappresentato da mutui residenziali italiani.
Resta invece più difficile per Mps, come per le altre banche italiane, l’emissione di bond subordinati. L’istituto senese, che era riuscito a realizzare un’emissione di questo tipo nel primo scorcio del 2018, deve infatti emettere ancora una seconda tranche di questo tipo di strumenti.
Comunque è positivo l’interesse arrivato dall’estero. L’emissione è stata distribuita ad oltre 130 investitori istituzionali, in particolare fund manager, banche ed assicurazioni, residenti in prevalenza in Italia, UK e Paesi del nord Europa, evidenziando un diffuso interesse nazionale e internazionale.