Azimut ha annunciato ieri di avere sottoposto alle autorità lussemburghesi una nuova metodologia di calcolo delle performance fee sui fondi lussemburghesi “che risulterà in una significativa riduzione dei costi variabili per i clienti, in linea con quanto indicato dai principi Iosco”. In parallelo, la società di gestione ha annunciato un incremento delle commissioni fisse di 50 basis point.
Alla fine del processo di revisione, di cui saranno forniti ulteriori dettagli una volta completato il processo autorizzativo, il Ter per i clienti (il Total Expense ratio che calcola il costo totale dell’investimento) sarà mantenuto in linea con quello applicato dai concorrenti e dagli altri operatori di mercato.
Per Azimut si tratta di una scelta positiva, poiché toglie spunto a una delle critiche che erano espresse dal mercato al titolo e cioè di presentare una redditività troppo dipendente dalla variabilità delle commissioni di performance, per loro natura non prevedibili e soggette a scostamenti nel tempo. Il cambiamento proposto, invece, fornisce maggiore stabilità al bilancio.
Azimut non indica l’effetto del cambiamento proposto sulle commissioni nel loro complesso, affermando semplicemente che i clienti si troveranno a sostenere un costo totale in linea con il mercato.
Tuttavia, si può osservare che, sulla base delle masse attuali, un incremento di 50 basis point porterebbe un aumento delle commissioni di gestione pari a circa 125 milioni, che rappresentano circa un progresso del 20% delle commissioni ricorrenti complessive (mentre la manovra riguarda solo i fondi lussemburghesi).
Inoltre, in un momento di elevata volatilità dei mercati e di difficoltà di riuscire a ottenere una performance sul mercato, il ribilanciamento delle commissioni darebbe maggiori certezze alla società di poter raggiungere i propri target economici.
Nella tabella seguente riportiamo le commissioni fisse e variabili di Azimut negli ultimi anni.