Banche – Seduta flat, più vivace UniCredit (+0,8%)

Il Ftse Italia Banche chiude invariato e tenendo meglio all’omologo europeo (-0,6%), sostenendo anche il Ftse Mib (+0,8%).

Sullo sfondo restano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale, anche a causa dei dubbi sul fatto che alla fine Stati Uniti e Cina possano effettivamente arrivare ad un accordo sulla questione commerciale al termine della tregua fissato per inizio marzo, nonostante qualche passo avanti sia stato fatto.

Inoltre, continuano a perpetrarsi le incertezze legate alla Brexit, e in particolare come riprenderanno i negoziati con l’UE dopo la bocciatura da parte del Parlamento britannico dell’accordo precedente.

Tutti questi fattori sono stati ricordati anche dal presidente della Bce, Mario Draghi, con l’Eurotower che ha mantenuto fermi i tassi di interesse, che resteranno ai livelli attuali almeno fino all’estate 2019.

Il comparto bancario, grazie anche allo spread Btp-Bund mantenutosi stabile sotto la soglia dei 250 pb (fonte Mts Markets), è riuscito a tenere in una giornata caratterizzata da una prima parte in rialzo e da una seconda in frenata.

Il rallentamento nella seconda parte della seduta potrebbe essere stata dovuta al fatto che sono mancate indicazioni su una nuova operazione di Tltro da parte di Draghi, il quale ha affermato che non è stata ancora presa una decisione in proposito anche se alcuni membri del consiglio direttivo hanno formulato questa possibilità.

Riguardo al settore creditizio, l’attenzione degli investitori resta concentrata sulla copertura dei crediti deteriorati da parte delle banche italiane, dopo che la stampa ha riportato nuovi dettagli sulle modalità e le tempistiche con cui gli istituti devono arrivare a una copertura integrale (sia per lo stock sia per i nuovi flussi) in base alle indicazioni (non vincolanti) della Bce.

Seduta contrastata per i titoli del Ftse Mib, tra i quali spicca UniCredit (+0,8%), con il fondo Dodge e Cox che è diventato il secondo azionista della banca con una quota del 5,009% del capitale. Risale Bper (+0,3%), dopo la seduta negativa di mercoledì.

Sul Mid Cap ok Credem (+0,2%), mentre frena Popolare Sondrio (-0,8%). Rimbalza Creval (+1,4%), dopo i forti cali degli ultimi giorni.

Altro timido recupero per Mps (+0,2%), dopo gli ultimi cali in scia ai timori legati alla richiesta della Bce sulla copertura dei crediti deteriorati entro il 2026 e con la banca che, comunque, è riuscita a collocare con successo un covered bond da 1 miliardo. Nel frattempo, il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha sottolineato che sono all’esame tutte le soluzioni per l’uscita dello Stato del capitale, fermo restando l’impegno preso con l’UE.

Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se temporaneamente sospesa dalle contrattazioni per decisione della Consob, con uno dei commissari, Raffaele Lener, che in un’intervista ha sottolineato come bisogna prima approvare il piano industriale per poi concentrarsi sulla cessione della banca. Nel frattempo, Angelo Apponi, esponente della stessa Consob, ha fatto presente come gli eventuali bond con garanzia pubblica eventualmente emessi dall’istituto siano assimilabili a titoli di Stato. Ancora realizzi su Banca Finnat (-1,1%).