Mercati – Milano apre in rialzo con l’Europa, ancora acquisti su Azimut

Partenza tonica per gli eurolistini, in scia ai guadagni di Wall Street e degli indici azionari asiatici. Intorno alle 9:15 il Ftse Mib avanza dello 0,7%, mediamente in linea con il Dax di Francoforte (+0,9%), il Cac 40 di Parigi (+0,5%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,4%), mentre il Ftse 100 di Londra si posiziona poco sopra la parità (+0,1%).

Sul Forex l’euro/dollaro tenta un timido recupero a quota 1,132, dopo l’indebolimento di ieri innescato dalle parole di Mario Draghi. Il presidente della Bce ha infatti sottolineato un’evoluzione dell’economia più debole rispetto alle attese e un peggioramento dei rischi a causa di persistenti elementi di incertezza, confermando la necessità di un ampio grado di accomodamento monetario.

Affermazioni che hanno parzialmente allontanato il primo rialzo dei tassi da parte dell’istituto europeo e hanno alimentato gli acquisti sul comparto obbligazionario, spingendo in calo i rendimenti compreso quello del Btp (2,64%), che evidenzia un differenziale di 246 punti base dal Bund tedesco.

A livello internazionale sale l’attesa per gli incontri fra Stati Uniti e Cina in programma la prossima settimana a Washington. Nel frattempo, giungono dichiarazioni ambigue da parte di funzionari della Casa Bianca, con il segretario americano al Commercio Wilbur Ross che ha parlato di accordo lontano “miglia e miglia” mentre il consigliere Lawrence Kudlow ha affermato che il presidente Trump è ottimista sui colloqui, annunciando tra l’altro un job report positivo per il mese di gennaio.

Sul fronte macro si segnalano i dati sull’inflazione nella regione giapponese di Tokyo che hanno mostrato un incremento annuo dello +0,4%, superiore al consensus (+0,2%). In mattinata verrà diffuso l’indice tedesco Ifo sulla fiducia delle imprese di gennaio mentre nel pomeriggio sono attesi gli ordini di beni durevoli statunitensi di dicembre.

Tra le materie prime avanzano di circa un punto percentuale le quotazioni del petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 53,7 e 61,6 dollari al barile, in scia alle vicende politiche del Venezuela che stanno più che compensando l’inatteso incremento delle scorte americane.

A piazza Affari gli acquisti premiano ancora Azimut (+3%), tra le migliori anche ieri. La società ha annunciato di aver sottoposto all’autorità di vigilanza lussemburghese una nuova metodologia di calcolo delle performance fee sui fondi lussemburghesi, che si tradurrà in una significativa riduzione dei costi variabili per i clienti, in linea con quanto indicato dai principi IOSCO.

Ben intonate anche Brembo (+1,8%), Juventus (+1,7%), Saipem (+1,6%) e Atlantia (+1,6%), mentre Telecom Italia (-0,6%) si colloca in coda al Ftse Mib. Secondo fonti stampa Vivendi avrebbe inviato al collegio sindacale, e per conoscenza anche alla Consob, una denuncia sull’operato di alcuni consiglieri di maggioranza chiedendo la convocazione dell’assemblea per la revoca entro fine febbraio.