Nel corso del pomeriggio le Borse europee proseguono la seduta in rialzo, supportate anche dall’avvio positivo di Wall Street.
Intorno alle 15:45 il Ftse Mib sale dello 0,9%, mediamente in linea con il Dax di Francoforte (+1,6%), il Cac 40 di Parigi (+1%). Più arretrati, ma comunque positivi, l’Ibex 35 di Madrid (+0,3%) e il Ftse 100 di Londra (+0,1%).
Oltreoceano i principali indici azionari americani hanno aperto con un progresso compreso fra lo 0,5% e lo 0,7%, nonostante i deboli dati presentati da Intel.
Sul Forex l’euro/dollaro sale a quota 1,138, dopo il calo di ieri seguito alle dichiarazioni di Mario Draghi. Il presidente della Bce ha rimarcato un’evoluzione dell’economia più debole rispetto a quanto previsto e un peggioramento dei rischi, ribadendo la necessità di un ampio grado di accomodamento monetario.
La sterlina si rafforza leggermente in area 1,312 sul dollaro, mentre resta sostanzialmente stabile a 0,8665 nei confronti dell’euro, mentre alcuni rumor di stampa riportano che il partito politico nordirlandese che sostiene il governo di Theresa May avrebbe accettato in privato di sostenere il suo accordo per la Brexit.
Sul fronte macro, gli ultimi dati confermano ancora una volta il rallentamento dell’economia tedesca con l’indice Ifo di gennaio ai minimi da oltre tre anni. L’indicatore relativo alla fiducia delle aziende tedesche è calato a 99,1 punti (100,7 punti le attese). Alcune indiscrezioni riportano che il governo teutonico potrebbe rivedere al ribasso da +1,8% a +1% le stime di crescita del Pil per il 2019.
Nel comparto obbligazionario si stabilizzano i bond del Vecchio Continente, dopo gli acquisti di ieri innescati dalle indicazioni della Bce che hanno allontanato l’orizzonte della prima stretta monetaria. Il rendimento del Btp si attesta al 2,67%, separato da uno spread di 247 punti base dal Bund tedesco.
Tra le materie prime moderati rialzi per le quotazioni del petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 53,3 e 61,2 dollari al barile, strette fra l’inatteso incremento delle scorte americane e le indicazioni rialziste suggerite dalle vicende politiche del Venezuela.
A piazza Affari ancora in spolvero Azimut (+4,1%). Ieri la società ha annunciato di aver sottoposto all’autorità di vigilanza lussemburghese una nuova metodologia di calcolo delle performance fee sui fondi lussemburghesi, che si tradurrà in una significativa riduzione dei costi variabili per i clienti, in linea con quanto indicato dai principi IOSCO.
Ben intonate anche Buzzi (+3,9%), Ferragamo (+2%) e Stm (+2,5%), con che rafforza lo scatto di ieri in scia ai conti del quarto trimestre. Recupera terreno Telecom Italia (+0,6%), mentre le vendite colpiscono A2A (-1,5%).
Tra i titoli finanziari in luce Unipol (+2,2%) e Bper (+1,9%), al centro di nuovi rumor sulla questione Unipol Banca.