Ieri le commissioni Affari Costituzionali e Lavori pubblici del Senato hanno approvato l’emendamento al Decreto Semplificazioni, presentato dalla Lega e relativo alla regionalizzazione delle concessioni idroelettriche.
L’emendamento prevede che, alla scadenza delle concessioni in corso di grandi derivazioni idroelettriche nonché nei casi di decadenza o rinuncia, le opere in stato di regolare funzionamento (opere di raccolta, di adduzione, di regolazione, condotte forzate e canali di scarico) passino senza compenso in proprietà alle regioni.
A quel punto queste ultime potranno valutare se assegnare le concessioni attraverso delle gare, direttamente a società a capitale misto pubblico – privato, per un periodo tra i 20 e i 40 anni, oppure ricorrere all’alternativa del paternariato.
A risentire in maniera importante di tale emendamento potrebbe essere A2A che ha già concessioni scadute per 700 MW.
Più contenuta invece l’esposizione di Iren, con il 50% delle concessioni già scadute, e in misura ancora minore Enel ed Erg, con scadenze al 2029.