Banche – La Sga studia un piano per smaltire gli Utp

La Sga, la società del Tesoro che si occupa della gestione di crediti deteriorati, starebbe pensando a un progetto per la creazione di una piattaforma per la gestione degli Utp delle banche italiane. Il progetto, se venisse confermato, sarebbe un’ottima notizia per gli istituti di credito tricolore che si trovano a dover aumentare gli accantonamenti fino al 100% anche su questa categoria di crediti, secondo le richieste della Bce. Una prescrizione che renderebbe più conveniente la cessione, dato che il valore degli incagli non è considerato pari a zero sia per le garanzie sia per la possibilità che i creditori si rimettano in carreggiata e restituiscano i crediti.

La Sga, la società pubblica specializzata nella gestione dei crediti deteriorati, ha messo a punto un piano per creare una piattaforma specializzata nel recupero degli Utp in carico alle banche e al contempo permettere alle aziende indebitate di ripartire. È quanto riportano rumor di stampa.

La recente fase di pulizia dei conti realizzata dalle banche italiane si è focalizzata soprattutto sulle sofferenze, ossia quella categoria di crediti deteriorati oramai inesigibili. Ora inizia la fase in cui gli istituti di credito vogliono concentrare la propria attenzione sugli Utp, ossia gli incagli. Ma la gestione di questa topologia di crediti è più delicata, in quanto i creditori sono spesso aziende in difficoltà temporanea per cui, affinché si riprendano e possano restituite i propri debiti, devono essere sostenute finanziariamente.

La Sga, nata per la gestione della bad bank del Banco di Napoli, ha sviluppato nel tempo un know how specifico nella gestione dei crediti deteriorati e, in particolare, ha rilevato le posizioni delle ex banche venete.

La Sga non dispone di una licenza bancaria, per cui nella concessione delle linee di credito si appoggia a istituti di credito. La società guidata da Marina Natale, appartenendo al Tesoro, può tuttavia finanziarsi emettendo titoli a condizioni simili a quello dei titoli pubblici. Per l’acquisto degli Utp potrebbe inoltre appoggiarsi a partner esterni.

Partner tecnico per la piattaforma potrebbe essere, secondo indiscrezioni di stampa, la società Prelios.

La gestione degli Utp è diventata ancora più rilevante per le banche dopo l’Addendum della Bce, ribadito alle singole banche con le lettere delle decisioni preliminari Srep, che stabiliscono una stringente tempistica per arrivare a una copertura al 100% dei crediti deteriorati. Una richiesta che potrebbe rendere per gli istituti di credito più conveniente cedere gli Utp piuttosto che procedere alle coperture prescritte.

La convinzione di fondo è, infatti, che il valore degli Utp non sia da considerare pari a zero. Sia per le garanzia che presentano, sia per la possibilità che il creditore si riprenda e torni a effettuare i pagamenti dovuti. Per questo la creazione di una piattaforma in grado di acquistare questa tipologia di crediti deteriorati per i quali i fondi specializzati nell’acquisto di sofferenze sono meno attrezzati potrebbe essere un’ottima notizia per gli istituti di credito.

Nella tabella seguente riportiamo i crediti deteriorati delle principali banche italiane secondo i dati dei resoconti trimestrali relativi al settembre 2018. Da questo elenco si nota come il peso delle inadempienze probabili a livello netto sia superiore a quello delle sofferenze. Quindi l’impatto delle richieste della Bce sull’adeguamento delle coperture potrebbe essere rilevante.