La Bce, nella lettera inviata lo scorso 1° gennaio a Carige, con la quale viene stabilito il commissariamento dell’istituto e vengono nominati i tre commissari, avrebbe fornito in allegato un elenco nel quale vengono specificate le attività che rientrano tra i compiti del trio a cui sono state affidate le redini dell’istituto.
Tra i punti indicati dalla Bce ai commissari dell’istituto, secondo quanto riportato da La Stampa, vi sarebbe anche la valutazione dell’azione di responsabilità contro gli ex amministratori.
Una richiesta che esula da quella che è la gestione ordinaria della banca e il traghettamento verso l’unione con un altro istituto di credito, compiti per i quali sono stati nominati i tre commissari, Pietro Modiano, Fabio Innocenzi e Raffaele Lener.
La richiesta della Bce in particolare, pone l’accento sull’elevata conflittualità registrata in consiglio e tra quest’ultimo e alcuni soci rilevanti. Conflittualità che, ricorda il quotidiano, ha condotto al cambio di di quattro Ad in pochi anni e alle dimissioni di 16 membri del board tra marzo 2016 e agosto 2018. Proprio a queste tensioni sarebbe da attribuire la mancata attuazione o i ritardi nell’esecuzione alcune misure pianificate per il risanamento dell’istituto.
Il quotidiano cita, tra i punti di scontro, anche la nomina di costosi consulenti, facendo riferimento anche al mandato assegnato a Ubs per la ricerca di un partner e la cessione delle sofferenze, contestato in consiglio prima di Natale dal socio Raffaele Mincione.
Una situazione che pare difficile da poter essere esaminata da parte degli attuali commissari i quali nel consiglio che ha preso tali decisioni, svolgevano il ruolo di presidente, nel caso di Modiano, e di amministratore delegato, nel caso di Innocenzi.