Eni ha annunciato di aver siglato un accordo con ADNOC per l’acquisizione del 20% di ADNOC Refining.
L’operazione prevede un corrispettivo cash di 3,3 miliardi di dollari al netto del debito netto, aggiustabile al momento del closing, per un enterprise value corrispondente a circa 3,9 miliardi di dollari.
ADNOC ha inoltre ceduto una quota del 15% a OMV, rimanendo così detentrice del 65% della società.
Con le medesime quote, i tre gruppi costituiranno poi una joint vendute dedicata alla commercializzazione internazionale dei prodotti petroliferi, per un volume pari al 70% della produzione complessiva, mentre le forniture domestiche continueranno ad essere gestite da ADNOC.
Con questa acquisizione Eni aumenta del 35% la propria capacità di raffinazione e ridurrà del 50% l’obiettivo relativo al breakeven del margine di raffinazione a 1,5 dollari/barile, rafforzando ulteriormente la resilienza del proprio business.
ADNOC Refining opera infatti in tre raffinerie situate nelle aree di Ruwais e Abu Dhabi, in una posizione geografica che le consente di rifornire i mercati di Africa, Asia ed Europa con una capacità di raffinazione complessiva che supera i 900 mila barili al giorno.
In particolare, il complesso di raffinazione di Ruwais è il quarto a livello mondiale in termini di capacità produttiva e garantisce un elevato livello di conversione grazie all’adozione delle migliori tecnologie disponibili e di uno schema di processo a elevatissima conversione.
Eni contribuirà inoltre allo sviluppo tecnologico degli impianti, grazie all’esperienza già maturata nei processi utilizzati da ADNOC Refining, e a mettere in campo azioni di ottimizzazione volte a massimizzare il margine dei barili raffinati.