Utility – Settimana in ribasso (-1,7%), pesano le Big

Nella scorsa settimana il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un -1,7 per cento, in controtendenza sia il Ftse Mib (+0,5%) sia l’Euro Stoxx 600 Utilities (+0,2%).

Tra le Big, tutte in territorio negativo, Italgas si attesta poco sotto la parità (-0,1%). La società è stata oggetto di downgrade degli analisti di Citi a “Sell” dal precedente “Neutral”. Come si legge in una nota diffusa su Bloomberg, la banca di affari ritiene che le performance delle utilities dell’Europa meridionale non sono giustificate e le valutazioni non sono sostenibili.

Terna (-0,3%) ha siglato con il Governatore della Regione Veneto un accordo per interventi straordinari inerenti la sicurezza del sistema elettrico e lo sviluppo del territorio regionale, a seguito degli eccezionali eventi atmosferici del novembre 2018.

Snam (-1,1%) è stata confermata da CDP (ex Carbon Disclosure Project) tra le aziende riconosciute a livello mondiale per il proprio impegno nella lotta al cambiamentoclimatico. Nel 2018 infatti Snam è stata inserita nella “Climate Change A- List”, ottenendo uno dei punteggi più elevati nel panorama italiano e internazionale.

Le Autorità per l’energia francese e spagnola hanno rigettato il progetto per la costruzione di un gasdotto attraverso i Pirenei, il cosiddetto STEP (South Transit East Pyrenees), della francese Terega (posseduta al 40,5% da Snam) e della spagnola Enagas.

A2A (-2,5%) prenderà parte al processo di vendita di Sorgenia, produttore e venditore di energia elettrica e gas controllato da un pool di banche tra cui Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps e Banco Bpm, che entrerà nel vivo nelle prossime settimane.

Tra i titoli a media capitalizzazione, ben comprata Falck Renewables (+3,8%).

Ascopiave guadagna poco meno di un punto percentuale (+0,8%).

Asco Holding, azionista di maggioranza di Ascopiave, ha reso noto che lo scorso 23 gennaio, il Consiglio di Stato si è espresso in merito a un ricorso presentato da diversi Comuni soci, a seguito della sentenza del Tar Veneto circa le delibere assunte dagli stessi, e contestate dal socio Plavisgas, in relazione alla fusione tra Asco Holding e Asco TLC.

Suddetto organo ha riconosciuto che la fusione va nella giusta direzione nonostante necessiti ancora di alcuni perfezionamenti.

Segue Hera (+0,3%), ha reso noto che, in relazione al patto di sindacato stipulato da 111 azionisti pubblici lo scorso 26 giugno 2018, ha reso noto a seguito delle operazioni di vendita sul mercato ad opera del socio Comune di Trieste il numero complessivo delle azioni si è ridotto da 713.013.407 a 710.008.407, con relativo decremento della percentuale sul capitale sociale dal 47,87% al 47,67% del capitale.

Inoltre, in relazione all’accordo di natura parasociale sottoscritto lo scorso 26 giugno 2018 dagli azionisti pubblici Comune di Trieste e Comune di Padova, a seguito della vendita sul mercato effettuata lunedì dal Comune di Trieste, il numero complessivo delle azioni sindacate si è ridotto da 106.101.159 a 103.096.159, con relativo calo della percentuale sul capitale sociale dal 7,12% al 6,92 per cento.

In merito a Iren, in flessione dello 0,8%, la delibera sul rinnovo del patto parasociale, che dovrà essere approvato a fine febbraio e che ha già avuto l’ok da parte dei comuni di Genova e Reggio Emilia, è ancora in attesa di essere calendarizzata presso la commissione Ambiente e Bilancio del Comune di Torino.

In coda Erg, che lascia sul terreno il 2,7 per cento.

Tra le Small Cap, tonica TerniEnergia (+6,9%) ha reso noto che la consorella Numanova, controllata dalla capogruppo Italeaf all’85,6%, specializzata nella produzione di polveri metalliche utilizzate come materia prima nella fabbricazione additiva (o stampa 3D), ha ottenuto da parte di TUV Austria Group la certificazione della produzione di polveri di metalli ferrosi e non ferrosi per applicazioni speciali, secondo lo standard internazionale UNI EN ISO 9001:2015.

Ben comprata anche Edison (+3,5%), i cui asset Oil & Gas in Italia, Egitto e in altre aree, che la società intende cedere per focalizzarsi sulla vendita retail di elettricità e gas, sarebbero entrate nel mirino delle società petrolifere Neptune Energy e DEA. Tali attività potrebbero essere valutate fino a 2 miliardi di dollari.

Infine si riporta che le commissioni Affari Costituzionali e Lavori pubblici del Senato hanno approvato l’emendamento al Decreto Semplificazioni, presentato dalla Lega e relativo alla regionalizzazione delle concessioni idroelettriche.

L’emendamento prevede che, alla scadenza delle concessioni in corso di grandi derivazioni idroelettriche nonché nei casi di decadenza o rinuncia, le opere in stato di regolare funzionamento passino senza compenso in proprietà alle regioni.