“Il deal non mette assolutamente in discussione la nostra ipotesi di lavoro sullo share buyback visto che il levarage resterà sotto il 20% e dunque resta compatibile con una politica di remunerazione progressiva”.
Lo ha dichiarato l’Ad di Eni, Claudio Descalzi, commentando a Il Sole 24 Ore l’acquisizione del 20% di ADNOC Refining per 3,3 miliardi di dollari al netto del debito.
Il Ceo ha inoltre rimarcato l’importanza strategica di un’operazione volta a diversificare il business sul piano geografico e a controbilanciare un possibile calo del prezzo del greggio, incrementando la capacità di raffinazione a margini elevati.
Infatti, con questo accordo, Eni conta di ridurre ulteriormente l’obiettivo di breakeven del margine di raffinazione da 3 a 1,5 euro, risultato ancora più significativo se confrontato con gli 8 euro del 2014.
Infine, Descalzi ha aperto ha un’estensione dell’alleanza con ADNOC in cui, oltre ai progetti già previsti in energie rinnovabili ed economia circolare, potrebbero presentarsi opportunità nella dual exploration in un area dalle grandi potenzialità.