Terna – Il titolo tocca il massimo storico di 5,43 euro

Pomeriggio all’insegna del denaro sul titolo Terna, che consolida la propria posizione rispetto alla chiusura della seduta di ieri (+0,3%), oltre a toccare il massimo storico a quota 5,43 euro.

Intorno alle 15.45 infatti le azioni del gruppo guidato da Luigi Ferraris scambiano a 5,41 euro, dopo avere aperto la seduta a 5,336 euro, in progresso dell’1,4%, a fronte dell’indice di riferimento, il Ftse Italia Sevizi Pubblici, in rialzo dell’1,5 per cento.

Dalle raccomandazioni degli analisti raccolte da Bloomberg, su 23 giudizi complessivi, 5 sono positivi, 13 neutrali e 5 negativi, con un target price medio a dodici mesi pari a 5,09 euro.

Una performance che giunge nonostante alcune criticità espresse dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) in un parere inviato al Ministero dello Sviluppo Economico sul piano di sviluppo decennale del 2018.

Il parere dell’Autorità, come si legge in un articolo di oggi di Milano Finanza, che riprende uno studio degli analisti di Banca Akros, si è concentrato su alcuni progetti di rilievo del piano.

L’Autorità, ritiene sia necessario che Terna verifichi l’analisi dei costi-benefici del progetto di collegamento elettrico “triterminale” Continente-Sicilia-Sardegna, progetto considerato cruciale per gli obiettivi di eliminazione del carbone al 2025, considerando il costo (2,6 miliardi) rispetto al beneficio (400 milioni) derivante dalla riduzione di energia (descritta come “non realistica”).

Per quanto attiene il collegamento in fase preliminare “centro Sud-centro Nord” di circa  1 miliardo, Arera ha richiesto una più precisa identificazione dei punti e del potere di connessione nominale alla rete e la stima dei relativi costi di investimento.

Per un secondo collegamento, Sardegna-Corsica-Toscana (SA.CO.I.3), l’Autorità ha chiesto il contributo della società energetica francese Edf, oltre eventuali altri contributi europei per il finanziamento del TYNDP (piano decennale di sviluppo della rete).

Infine, per quanto riguarda il cavo Italia-Tunisia, l’Arera ha espresso la necessità di un quadro informativo più completo circa l’analisi costi-benefici, oltre la dimostrazione dell’utilità del progetto per la rete elettrica italiana e il sistema europeo.

Come ricordato poi dagli analisti di Banca Akros, l’Arera ha espresso un giudizio leggermente positivo per lo sviluppo a medio termine di Terna. La società infatti, nell’attuale piano industriale al 2022, ha destinato 2,8 miliardi alla Sicilia, alle interconnessioni Italia-Francia e Italia-Montenegro e a SA.CO.I.3.