DHH – La piattaforma Internet dei mercati emergenti d’Europa

Dominion Hosting Holding nel primo semestre del 2018 ha raggiunto buoni risultati con ricavi ed Ebitda rispettivamente in crescita del 24% e del 29% e continua a lavorare per consolidare le società in portafoglio, valutando al contempo nuovi investimenti per estendere ulteriormente il perimetro del gruppo. La posizione di forza in alcuni Paesi strategici, la forte generazione di flussi di cassa e la scalabilità dei margini permettono a DHH di porsi come elemento aggregante delle principali realtà del Sud Est Europa nei settori del web hosting, software as a service e cloud computing. Il tutto con l’obiettivo di cavalcare il naturale trend di crescita di questi Paesi e aiutarli a colmare il gap con le economie più mature nella digitalizzazione.

DHH offre servizi di registrazione di domini, hosting condivisi o dedicati e tools per incrementare la produttività (protocolli di sicurezza SSL, costruzione di siti, business class email) ed è attiva in Italia, Croazia, Slovenia, Serbia e Svizzera. I clienti spaziano dalle Pmi alle grandi imprese e il business model prevede la vendita di abbonamenti, principalmente annuali, con pagamenti anticipati e ricorrenti.

Il gruppo vanta un trend storico di crescita organica intorno al 10%, che intende mantenere e se possibile migliorare. A questo sviluppo double digit si affiancano le acquisizioni, che si distinguono in operazioni di consolidamento (per estendere il giro d’affari) e operazioni di espansione in nuovi business o aree geografiche (con focus sui mercati di Grecia, Romania o Bulgaria per il prossimo futuro).

La priorità attuale è estendere la gamma di servizi per aggiungere valore alla semplice attività di web hosting, affiancandola sempre più con soluzioni di software as a service e cloud computing, costituendo un conglomerato tematico verticale su questi tre settori e aiutando gli imprenditori a sviluppare la propria società tecnologica.

Lo scopo principale del gruppo è quello di costruire la piattaforma internet dei mercati emergenti europei in cui la penetrazione del web e del digitale è ancora in una fase iniziale e, pertanto, il potenziale di sviluppo più importante.

Dopo un 2017 caratterizzato da un’importante crescita organica e da tre nuove acquisizioni, DHH ha continuato a lavorare per consolidare le società in portafoglio, valutando allo stesso tempo ulteriori operazioni di sviluppo per linee esterne. Il tutto senza perdere l’attenzione sulla crescita organica, sulla generazione dei flussi di cassa e sulla scalabilità dei margini, ben sintetizzata anche dagli ultimi risultati disponibili.

I dati del primo semestre del 2018 mostrano infatti un incremento delle vendite pari al 23,9% su base annua e un Ebitda in crescita del 28,6 per cento. Il saldo della posizione finanziaria netta al 30 giugno è positivo (cassa) per 2,68 milioni, con 2,73 milioni di cassa e mezzi equivalenti e un livello di indebitamento prossimo a zero. Le stime di Valuteack prevedono, nel periodo 2017-2020, una crescita media annua dei ricavi pari al 18%, un Ebitda in miglioramento del 24% annuo e un Ebit in aumento del 35% all’anno.

Infine, si segnala che nel corso del 2018 il gruppo ha lanciato CloudSeed, un programma per investire nelle startup più promettenti delle regioni di interesse, in una joint venture con Seeweb, cofondatore e partner tecnologico di DHH.

Il conto economico

La web company che punta a creare la “piattaforma Internet dei mercati emergenti d’Europa” ha chiuso il primo semestre del 2018 con vendite per 2,96 milioni, in crescita del 23,9% rispetto al pari periodo del 2017.

L’Ebitda è aumentato più che proporzionalmente, registrando un aumento del 28,6% da 216 a 278 mila euro e incrementando l’Ebitda margin dall’8,5% al 9,3 per cento. In lieve miglioramento anche la marginalità sui ricavi, da 9,0% a 9,4 per cento. Pressoché invariato l’Ebit a 151 mila euro, a seguito di un sostanziale raddoppio di ammortamenti e svalutazioni (pari a 127 mila euro).

L’utile netto del semestre di competenza dei soci è pari a 107 mila euro, in aumento dell’8,5% rispetto al 30 giugno 2017.

Nel 2017 DHH aveva consuntivato ricavi pari a 5,3 milioni (+34% rispetto all’anno precedente), un Ebitda di 0,53 milioni (+49,3% a7a), un Ebit di 0,35 milioni (+49,2% a/a) e un utile netto pari a 0,24 milioni, in crescita del 53,9% rispetto al 2016.

Un miglioramento ottenuto nonostante i maggiori costi di holding, riferiti a DHH SpA, cresciuti da 139 mila euro del 2016 a 333 mila euro nel 2017 e prevalentemente connessi con la gestione della vita da società quotata. Nel 2016 questi costi c’erano solamente in minima parte, essendo DHH quotata da fine luglio di quell’anno.

DHH ha inoltre pubblicato i risultati pro-forma 2017 che includono pienamente il contributo delle acquisizioni effettuate durante l’anno.

Nel dettaglio, i ricavi netti pro-forma si attestano a 5,67 milioni, in crescita del 7% rispetto al valore ufficiale che comprende solo i risultati pro quota delle nuove società dopo rispettiva data di acquisizione.

L’Ebitda pro-forma è pari a 886mila euro, in forte progresso (+67%) rispetto al dato ufficiale del 2017. Va sottolineato che tutti i costi legati alla quotazione sull’Aim sono stati cancellati nel conto economico consolidato pro-forma, insieme a tutte le spese relative alle operazioni di M&A e alle attività straordinarie.

Il conto economico pro-forma si chiude con un balzo (+113%) dell’utile netto che raggiunge quota 509mila euro (239mila quello ufficiale 2017).

Breakdown ricavi per area geografica

Analizzando la diversificazione geografica dei ricavi, nel primo semestre del 2018 Italia e Croazia hanno generato oltre due terzi delle vendite, rispettivamente con il 34% e il 35% del totale. Segue la Slovenia con il 24% mentre Svizzera e Serbia pesano rispettivamente per il 4% e il 2 per cento.

Per quanto riguarda la crescita nelle diverse aree, le attività in Italia hanno evidenziato un miglioramento del 41% su base annua, attestandosi a circa 1,015 milioni. Più contenuto lo sviluppo del business in Croazia, dove si registra un aumento del 18% a 1,038 milioni. Le attività in Slovenia hanno riportato un incremento dell’8% a circa 714 mila euro, mentre DHH Serbia e DHH Svizzera mostrano rispettivamente un miglioramento del 44% oltre 67 mila euro e del 72% a oltre 115 mila euro.

Nel 2017 i ricavi complessivi consolidati erano stati realizzati per il 35% in Croazia, il 32% in Italia, il 26% in Slovenia, il 5% in Svizzera e il 2% in Serbia.

Stato patrimoniale

Il saldo della posizione finanziaria netta al 30 giugno è positivo (cassa) per 2,68 milioni, con 2,73 milioni di cassa e mezzi equivalenti e un livello di indebitamento prossimo a zero. Il saldo è in miglioramento rispetto a 2,48 milioni di fine dicembre 2017. A tale data la Pfn mostrava a sua volta una contrazione di 0,7 milioni rispetto a fine 2016.

Nel 2017 il flusso di cassa delle attività operative ha superato del 61% l’Ebitda mentre i debiti a lungo termine, quelli utilizzati per finanziare le operazioni di M&A, sono passati in 3 anni da 798 mila euro a quasi zero (8 mila euro) grazie alla generazione di cassa del gruppo. Inoltre, il rapporto tra indebitamento e patrimonio netto è sceso dall’11% (2016) al 2% (2017) e l’asset return ratio calcolato come EBT/Equity, è migliorato dal 2% del 2016 al 4% del 2017.

Ratio

Per quanto riguarda i ratio patrimoniali, i rapporti Pfn/Ebitda e Pfn/Patrimonio netto perdono significato in presenza di liquidità netta, mentre il Roe è passato dal 2,2% del 2016 al 3,3% del 2017 e nel primo semestre 2018 indica un valore annualizzato pari a 2,9 per cento.

Gli indicatori di borsa, rilevati all’ultimo giorno di contrattazioni dell’anno, segnalano a fine 2017 un Price/earning pari a 43,92 euro, un Price to Book Value pari a 1,49x, un EV/Sales di 1,60x e un EV/Ebitda pari a 15,99x.

Outlook

La società non ha comunicato al mercato stime ufficiali sui risultati dei prossimi esercizi, pertanto le previsioni presentate si riferiscono allo studio datato 17 ottobre 2018 della boutique indipendente di analisi finanziaria Valuetrack.

Gli esperti stimano ricavi in crescita da 5,3 milioni del 2017 a 8,6 milioni nel 2020, con un tasso medio annuo di crescita del 17,8 per cento.

Uno sviluppo ancora maggiore è previsto a livello di Ebitda (Cagr 23,9%), che dovrebbe sostanzialmente raddoppiare (da 0,5 a 1 milione) nel triennio 2017-2020. In progressivo miglioramento anche la marginalità, dal 10% del 2017 all’11,7% del 2020.

Stessa dinamica per l’Ebit, per il quale gli esperti stimano un Cagr del 35,3% da 350 mila a 866 mila euro.

La liquidità netta dovrebbe invece aumentare costantemente, passando da 2,5 milioni di fine 2017 a 4,2 milioni al 31 dicembre 2020.

Punti di forza

Diversificazione geografica. I ricavi del gruppo sono ben distribuiti tra Italia, Croazia e Slovenia, con una presenza più limitata in Serbia e Svizzera.

Offerta completa. Ampia gamma di servizi nei campi del web hosting, del software as a service e del cloud computing, punta a consolidare costituendo un conglomerato tematico verticale su questi tre settori.

Leadership in Croazia e Slovenia. In questi due Paesi DHH è di gran lunga il primo operatore del settore e si trova a competere solo con piccole realtà domestiche. In Italia, invece, la concorrenza è più rilevante, poiché nel mercato sono presenti realtà come Aruba, Register (parte di Dada) e altri operatori internazionali.

Forte generazione di cassa. Cash conversion dell’Ebitda strutturalmente prossima al 100% e stimata intorno all’80-90% anche nei prossimi anni. Rapporto fra cassa e totale degli impieghi pari al 29% nel 2017. Aspetti che permettono di finanziare le acquisizioni prettamente attraverso mezzi propri e con un basso livello di indebitamento.

Visibilità ricavi. Il business model prevede la vendita di abbonamenti, principalmente annuali, con pagamenti anticipati e ricorrenti

Punti di debolezza

Costituzione recente. DHH è stata costituita il 9 luglio 2015 e non ha una storia operativa pregressa nella gestione dei Centri di Eccellenza e nel coordinamento di società controllate.

Opportunità

Tassi di crescita elevati. Nel Sud Est dell’Europa la penetrazione di Internet e del digitale è ancora in una fase iniziale, pertanto questi Paesi presentano potenziali di sviluppo più importanti rispetto a quelli già più digitalizzati.

Ruolo aggregante. Grazie alle posizioni di forza raggiunte in alcuni mercati DHH può integrare realtà più piccole per creare sinergie ed estendere ulteriormente l’offerta e la clientela, facendo leva sulla generazione di cassa e su un solido track record di acquisizioni passate.

Concorrenza limitata con big del settore. Le grandi multinazionali americane non hanno interesse ad investire significativamente in mercati di pochi milioni di abitanti come quello sloveno, croato o serbo, per cui DHH può sfruttare a proprio vantaggio le competenze acquisite in queste aree anche per entrare un domani in altri mercati emergenti come quelli dell’Africa o del Sudamerica.

Minacce

Aspetti politici e burocratici. I Paesi in cui il gruppo opera sono caratterizzati da rischi non trascurabili sotto il punto di vista dell’instabilità politica. Inoltre, ogni Stato prevede peculiarità normative e burocratiche complesse e diverse da Paese a Paese.

Legame con il sistema italiano. Il mercato domestico presenta dinamiche simili a quelle degli altri Paesi del Sud Europa.

Analisi tecnica

La tendenza di DHH è caratterizzata da un andamento ribassista di medio termine che ha determinato un 2018 caratterizzato da una persistente discesa dei prezzi.

L’area dei 6,00 euro, che ha rappresentato la proiezione minima di questa discesa, sembra essere in grado di consentire una base di consolidamento per i prezzi, con un minimo toccato a 5,25 euro, da cui è derivato un pronto movimento di rimbalzo.

Tecnicamente si sono formati nell’ultimo mese di consolidamento due pivot high a 6,50 euro che rappresentano il livello da monitorare per valutare possibili segnali di forza nel breve termine. Il superamento di quest’area potrebbe favorire un ritorno verso i 7,25 euro mentre sarebbe il cedimento consolidato di 5,25 euro a favorire una ripresa del movimento discendente.

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