Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un rialzo dello 0,9% e allineato all’analogo europeo (+0,6%), non risentendo del calo del comparto bancario (-0,4%) e uniformandosi al Ftse Mib (+0,5%).
Sullo sfondo rimangono i timori legati alla frenata della crescita globale, anche in scia a qualche perplessità sulla possibilità che alla fine Stati Uniti e Cina possano effettivamente giungere ad un’intesa sul fronte commerciale, considerando anche la questione Huawei, al termine della tregua stabilito per inizio marzo. La due giorni di vertici fissati per oggi e domani a Washington tra i rappresentanti americani e il vice premier cinese, Liu He, potrebbe essere uno snodo molto importante (se non cruciale) su questo fronte.
Inoltre, restano ancora le incognite legate alla Brexit, e in particolare come riprenderanno le trattative con l’UE dopo la bocciatura da parte del Parlamento britannico dell’accordo precedente e che ieri ha votato il piano alternativo proposto dal primo ministro Theresa May. Di fatto, il Parlamento inglese ha ribadito il voto precedente, ma al contempo non vuole un’uscita dall’UE senza accordo.
Altro appuntamento fondamentale dell’ottava è il primo meeting del 2019 della Fed, in programma oggi.
La seduta incolore registrata dal settore creditizio non si è riflessa sui titoli dell’asset management, con Azimut (+2,9%), che continua la sua corsa dopo che il gruppo ha fatto sapere di avere sottoposto all’autorità di vigilanza lussemburghese una nuova metodologia di calcolo delle performance fee sui fondi lussemburghesi, che si tradurrà in una significativa riduzione dei costi variabili per i clienti. La performance è stata supportata anche dall’upgrade da ‘hold’ a ‘buy’ da parte di Deutsche Bank, come riportato da Bloomberg.
La stessa banca tedesca, sempre secondo quanto ripreso da Bloomberg, ha confermato la raccomandazione di acquisto su Fineco (+1,2%), su Banca Mediolanum (+0,9%) e su Banca Generali (+0,9%).
Tornano gli acquisti su Exor (+0,5%), mossasi in scia al lieve recupero delle principali controllate quotate.
Nel Mid Cap rimbalza Banca Ifis (+1,5%), dopo gli ultimi giorni sottotono, mentre continuano sostenuti gli acquisti su doBank (+5,9%). Cerved chiude poco sopra la parità (+0,1%).
Sullo Small Cap chiude in rosso Banca Intermobiliare (-1,1%), con il primo azionista Trinity che ha superato recentemente l’89% del capitale. In evidenza Mittel (+2,1%), il cui maggiore azionista, il veicolo Progetto Co-Val, ha portato a termine la cessione del 3,1% del capitale per ripristinare il flottante e con l’assemblea che ha eletto il nuovo cda.