A meno di mezz’ora dal termine della seduta prosegue il ribasso delle azioni Stefanel, la peggiore delle Small Cap, che cede il 6,3% a 0,1124 euro, ben al di sotto del Ftse Italia Small Cap (+0,21%) e del corrispondente indice settoriale (+3,15%).
Il trend discendente delle azioni sta proseguendo da ieri, quando avevano terminato gli scambi con un -3,3 per cento.
Ad alimentare le vendite potrebbe essere stato il dato dell’indebitamento finanziario netto a dicembre, attestatosi a 90,8 milioni, in aumento rispetto all’ammontare di fine novembre (63 milioni) e ai 43,9 di dicembre 2017.
L’informazione incrementa le difficoltà che sta incontrando la società trevigiana, con i soci che a metà mese hanno rinviato le decisioni sulla situazione patrimoniale, dopo aver preso atto, in sede straordinaria, che a fine settembre 2018 la perdita complessiva ammontava a circa 21 milioni, mentre il patrimonio netto era pari a 7,5 milioni.
A ciò si sono aggiunti i rumors di stampa sui crescenti timori dei sindacati per una possibile chiusura dello stabilimento di Ponte Piave (244 esuberi su 253 dipendenti).
Infine, va segnalata la prolungata mancanza di un Amministratore Delegato, iniziata la scorsa estate, quando Cristiano Portas aveva rassegnato le dimissioni dopo soli sei mesi di lavoro.
La carica potrebbe rimanere vacante fino al prossimo 15 aprile, data deliberata dal Tribunale di Treviso per depositare la proposta definitiva di concordato preventivo, o in alternativa, la domanda di omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti.