La fusione tra Deutsche Bank e Commerzbank potrebbe avvenire già entro metà anno se i conti che i due istituti presenteranno alle prossime scadenze saranno deludenti, mostrando che i tentativi di ristrutturazione non centrassero gli obiettivi nell’ultimo trimestre 2018 e nel primo trimestre 2019.
Lo scrive Bloomberg, citando fonti vicine ai manager e sottolineando che l’eventuale operazione avverrebbe con l’intermediazione del governo tedesco.
Nella giornata di domani Deutsche Bank presenterà i risultati del 2018 dai quali gli analisti si aspettano un taglio dei costi per circa 1 miliardo, obiettivo numero uno prefissato dal Ceo, Christian Sewing.
Nonostante ciò, la divisione della banca d’investimento perderà per la prima volta la leadership nel mercato tedesco, a favore del competitor americano JP Morgan, evidenziando l’incapacità dell’istituto di tenere testa alla competizione e quindi di generare ricavi.
Per questo motivo, dopo anni di ristrutturazioni fallite, il governo teutonico sta facendo pressioni su un matrimonio tra i due maggiori istituti domestici per creare una forte banca nazionale che possa competere in Europa.
Il numero uno di Deutsche Bank ha però più volte ribadito che serve tempo prima che l’istituto possa attuare una fusione, poiché prima bisogna consolidare i ricavi e il posizionamento di mercato.
Anche molti analisti non sembrano convinti dalla fusione di due banche che sono in evidente difficoltà e che hanno perso circa la metà della quotazione in Borsa.
I titoli di Deutsche Bank e Commerzbank, a seguito della notizia riportata questa mattina, stanno soffrendo sul listino di Francoforte e intorno alle 12:30 perdono rispettivamente il 3,1% a 7,78 euro e il 3,7% a 6,45 euro.
La performance potrebbe essere legata al fatto che gli investitori sono preoccupati dall’insistente pressione sul raggiungimento di un accordo.
Un’analista di M.M. Warburg intervistato da Bloomberg ha commentato così le indiscrezioni riguardo la fusione: “Se questo fosse vero, la situazione economica di Deutsche Bank deve essere peggio che vista da fuori”.
L’analista ha aggiunto inoltre che “una fusione a questo punto non avrebbe senso poiché offrirebbe poche possibilità di incrementare il numero di clienti”.