Avanza del 3,2% nella seduta di ieri l’indice settoriale della moda. Performance superiore a quella del corrispondente indice europeo di confronto (+2,3%).
A prendersi la scena nel comparto sono stati i convincenti dati 2018 di LVMH, che hanno trainato l’intero settore del lusso.
Nel dettaglio, il leader mondiale nel settore dei prodotti di lusso ha registrato un fatturato record di 46,8 miliardi (+10% rispetto al 2017) ed un un utile netto di competenza del gruppo in aumento del 18% a 6,3 miliardi. Inoltre, per il 2019 il management ha fornito un outlook rassicurante ponendosi l’obiettivo di rafforzare la sua posizione di leadership globale nei beni di lusso.
Nel Ftse Mib ben intonate Moncler (+5,9%) e Salvatore Ferragamo (+1,5%), in scia ai suddetti risultati.
Quest’ultima ha presentato martedì stasera, a mercati chiusi, i dati preliminari delle vendite 2018, calate del 3,4% a 1.347 milioni (-1,7% a cambi costanti) rispetto al pari periodo di confronto. A livello trimestrale, il fatturato si è fissato a 374,7 milioni (-3,6% rispetto al pari periodo 2017) ed è risultato inferiore alle attese degli analisti raccolte da Bloomberg, che stimavano ricavi per 395 milioni (-5,1%).
Tra le Mid Cap mette a segno un +3,6% Brunello Cucinelli, beneficiando anch’essa dei dati di LVMH.
La migliore delle Small Cap è stata Aeffe (+5,5%), che da inizio anno ha guadagnato il 19 per cento.
Acquisti su Geox (+2,1% a 1,29 euro), dopo che gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno alzato il giudizio a “Hold” (“Reduce” il precedente) ribadendo il prezzo obiettivo a 1,30 euro.
Segno positivo su Safilo Group (+1,2%), con gli analisti che si attendono nel 4Q 18 ricavi per 248 milioni (-0,5% rispetto al pari periodo 2017).
Maglia nera indossata da Stefanel, che ha ceduto il 6,2 per cento. La società trevigiana ha reso noto il dato dell’indebitamento finanziario netto a dicembre, attestatosi a 90,8 milioni, in aumento rispetto all’ammontare di fine novembre (63 milioni) e ai 43,9 di dicembre 2017.