Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un rialzo dello 0,5% e allineato all’analogo europeo (+0,1%), sostenuto dalla buona tenuta del comparto bancario (sulla parità) e uniformandosi al Ftse Mib (+0,4%).
Sullo sfondo rimangono i timori legati alla frenata della crescita globale, anche in scia a qualche perplessità sulla possibilità che alla fine Stati Uniti e Cina possano effettivamente giungere ad un’intesa sul fronte commerciale al termine della tregua stabilito per inizio marzo. La due giorni di vertici a Washington iniziata ieri e che proseguirà oggi tra i rappresentanti americani e il vice premier cinese, Liu He, potrebbe essere uno snodo molto importante (se non cruciale) su questo fronte.
Inoltre, continuano a perpetrarsi le incertezze legate alla Brexit, e in particolare come riprenderanno i negoziati con l’UE dopo che il Parlamento inglese ha espresso la volontà di non uscire dall’Unione senza un’intesa. Gli esponenti dell’UE però hanno precisato che non è possibile rinegoziare l’accordo già raggiunto.
Altro appuntamento fondamentale dell’ottava è stato il primo meeting del 2019 della Fed svoltosi ieri, con la banca centrale che ha mantenuto fermi i tassi e fatto presente che agirà con pazienza prima di varare nuove misure, osservando lo scenario economico.
La seduta flat del settore creditizio si è riflessa in larga parte anche sui titoli dell’asset management, con Azimut (-1,5%), che interrompe momentaneamente il rally iniziato dopo che il gruppo ha fatto sapere di avere sottoposto all’autorità di vigilanza lussemburghese una nuova metodologia di calcolo delle performance fee sui fondi lussemburghesi, che si tradurrà in una significativa riduzione dei costi variabili per i clienti.
Seduta vivace per Exor (+1,7%), mossasi in scia all’andamento positivo delle principali controllate quotate.
Nel Mid Cap ancora acquisti su Banca Ifis (+0,9%), mentre tornano i realizzi su doBank (-1,4%). Torna a salire Cerved (+0,9%), che il prossimo 1° febbraio alzerà il velo sui conti preliminari relativi al 2018.
Sullo Small Cap frena ancora Banca Intermobiliare (-0,6%), con il primo azionista Trinity che ha superato recentemente l’89% del capitale. Bene Mittel (+1,7%), il cui maggiore azionista, il veicolo Progetto Co-Val, ha portato a termine la cessione del 3,1% del capitale per ripristinare il flottante e con l’assemblea che ha eletto il nuovo cda.