Utility – A dicembre 2018 output elettrico in calo del 2,8% su base annua

Lo scorso mese la domanda di energia elettrica in Italia è diminuita dell’1,5% rispetto al mese di dicembre 2017. A livello territoriale, la variazione tendenziale di dicembre 2018 è stata ovunque negativa: al Nord (-1,5%), al Centro (-1,3%) e al Sud (-1,5%).

L’andamento della richiesta d’elettricità ha risentito dell’effetto climatico, con la temperatura media mensile che è stata di 1 grado superiore rispetto a dicembre 2017. Tuttavia ha beneficiato dell’effetto calendario, con dicembre che ha avuto un giorno lavorativo in più (19 vs 18) rispetto al pari mese del 2017. Depurando il dato dall’effetto temperatura e calendario, la variazione della domanda è negativa dell’1,1%.

In termini congiunturali, il valore destagionalizzato e corretto per temperatura e calendario  della domanda elettrica dello scorso mese di dicembre ha registrato un rialzo dello 0,4% rispetto al mese precedente.

Sul fronte del mercato all’ingrosso, il Prezzo unico nazionale (Pun) è stato pari a 65,15 €/MWh nel periodo in esame, in calo del 10,1% rispetto a dicembre 2017.

La domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’86,6% con produzione nazionale e per la quota restante (13,4%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (23,2 miliardi di kWh) è diminuita del 2,8% rispetto a dicembre 2017. In forte aumento la fonte di produzione idrica (+56,7%) e fotovoltaica (+5,8%), in calo quella da altre fonti (geotermica -1,2%; termica -9,2%; eolica -15,4%).

La potenza massima richiesta a dicembre 2018 è stata pari a 53.125 MW, registrata  martedì 18 dicembre alle ore 18, inferiore dell’1,8% al valore registrato alla punta di dicembre 2017.

Commento

Nel complesso, i dati sulla produzione di energia elettrica a dicembre 2018 sono negativi per gruppi come Enel, Edison, A2A e Iren a causa del consistente calo della produzione termoelettrica (-9,2%) che non è stato compensato dall’incremento della generazione idroelettrica (+56,7%) e fotovoltaica (+5,8%).

I dati in esame sono negativi anche per realtà come Erg (esposta anche all’idroelettrico), Falck Renewables e Alerion Clean Power, focalizzate in prevalenza nella generazione da fonte eolica (-15,4%).