Oil & Gas – Royal Dutch Shell, utili in crescita grazie alla divisione gas e all’upstream

Nel 2018 Royal Duich Shell ha totalizzato ricavi per 388,4 miliardi (+27,3% a/a), un Ebitda di 53,3 miliardi (+27,9% a/a) e un risultato netto di 23,9 miliardi (+77,9%).

Il fatturato consolidato di Royal Dutch Shell è aumentato del 27,3% a/a a 388,4 miliardi di dollari grazie alla crescita di tutti i business: la divisione Gas e GNL cresce del 33,9% a 43,8 miliardi, l’Upstream avanza del 28,1% a 9,9 miliardi mentre la Raffinazione è in progresso del 26,4% a 334,7 miliardi.

Proseguendo con l’analisi del conto economico, nell’esercizio appena concluso l’Ebitda e l’Ebit avanzano rispettivamente del 27,9% a 53,3 miliardi (Ebitda margin del 13,7%) e del 101% a 31,2 miliardi (ros dell’8%).

Infine, nonostante l’aumento delle imposte da 4,7 miliardi di dollari a 11,6 miliardi, l’utile netto aumenta del 77,9% a 23,9 miliardi di dollari (13,4 miliardi a fine 2017).

In particolare, al progresso dell’utile contribuiscono sia il business del Gas e del GNL (da 5,1 miliardi a 11,4 miliardi), sia l’Usptream (da 1,6 miliardi a 6,8 miliardi) mentre l’utile della Raffinazione scende dagli 8,3 miliardi del 2017 ai 7,6 miliardi di fine 2018.

Lo struttura finanziaria consolidata vede un patrimonio netto che aumenta dai 197,8 miliardi di dollari del 31 dicembre 2017 (con un ratio total asset/equity pari a 2,1x) ai 202,5 miliardi del 31 dicembre 2018 (con un ratio total asset/equity pari a 2,0x).

L’indebitamento scende dai 65,4 miliardi di dollari di fine 2017 (con il ratio Net Debt/Ebitda pari a 1,6x) ai 50,1 miliardi del 31 dicembre 2018 (con il ratio Net Debt/Ebitda pari a 1,0x).

La componente a breve della posizione finanziaria è positiva al termine di entrambi gli esercizi, per 8,5 miliardi al 31 dicembre 2017 e per 16,6 miliardi al 312 dicembre 23018.

I flussi di cassa operativi sono stati pari a 53,1 miliardi di dollari e sono stati utilizzati per finanziare gli investimenti netti (13,7 miliardi di dollari), il pagamento dei dividendi per 16,2 miliardi di dollari) e il buyback azionario (4 miliardi di dollari).