Carige – Tesoro e commissari pensano si possa trovare un partner privato

Tesoro e commissari di Carige sono convinti che ci sia ancora la possibilità di procedere alla ricapitalizzazione della banca con capitali privati e senza un salvataggio da parte dello Stato.

“Penso ci siano le condizioni per una soluzione che sblocchi la situazione. Una soluzione privata”, ha dichiarato sabato a margine del convegno Assiom Forex Alessandro Rivera, direttore generale del Tesoro. Parallelamente anche Pietro Modiano, commissario di Carige, ha affermato di non vedere “motivi per cui lo Stato debba metterci un euro”.

I tre commissari, insieme all’advisor Ubs, sono impegnati alla ricerca di un investitore disposto a sottoscrivere l’aumento di capitale da 400 milioni necessari a riportare in equilibrio Carige.

L’obiettivo sarebbe quello di trovare una banca disposta a farsi carico dell’acquisizione. Per il momento molti istituti tricolore hanno fatto sapere di non essere interessati all’operazione. Anche perché, dalle dichiarazioni rilasciare dai soggetti vicini all’operazione, non pare che lo Stato sia disposto a sostenere un’operazione che ricalchi quella di Intesa Sanpaolo con le venete, di cui sono state rilevate alcune attività al prezzo simbolico di un euro e con la dote di 3,5 miliardi finalizzati a coprire l’impatto sui coefficienti patrimoniali.

Gli advisor stanno anche sondando l’interesse da parte di investitori istituzionali.

Nel frattempo, le banche che hanno sottoscritto il bond Tie2 da 320 milioni stanno decidendo come valutare tali titoli nel bilancio 2018. Un tema delicato, dal quale si possono dedurre le aspettative degli istituti di credito sulla banca.

La società di revisione Kpmg, advisor dello Schema Volontario, avrebbe suggerito una svalutazione nell’ordine del 5 per cento secondo rumor di stampa. Soluzione che implica fiducia nella possibilità della banca ligure di trovare un partner.

Altri istituti, secondo indiscrezioni di stampa, starebbero pensando a una svalutazione di circa il 50% del valore di carico, temendo che si vada verso una conversione dei bond in azioni che possa comportare una diminuzione del loro valore.