Mediobanca – Attese possibili indicazioni sui piani di crescita futuri

Il 2019 per Mediobanca rappresenta l’ultimo anno di implementazione dell’attuale piano strategico, la cui messa in atto ha portato a una forte crescita delle attività di wealth management e del credito al consumo, oltre a confermare la solidità del business dell’investment banking. Alla fine di quest’anno il management alzerà il velo sul nuovo piano strategico e, in occasione della presentazione dei conti del primo semestre 2018/19 fissata per il prossimo 7 febbraio, i vertici potrebbero anche fornire qualche indicazioni sulle opzioni di crescita futura, anche per via esterna, anche se quest’ultima già nel recente passato ha contribuito ai risultati del gruppo e lo stesso Ad Alberto Nagel aveva preannunciato che si sarebbe andato avanti anche su questa strada.

Il prossimo 7 febbraio i vertici di Mediobanca alzeranno il velo sui conti del primo semestre 2018-19 e potrebbe anche essere l’occasione per dare qualche indicazione sul nuovo piano industriale che sarà presentato alla fine di quest’anno. Il 2019, infatti, rappresenta l’ultimo anno dell’implementazione dell’attuale piano strategico.

È quanto riportano fonti di stampa, secondo le quali il management potrebbe fornire qualche linea guida sui progetti di crescita futuri, anche per linee esterne.

Lo scorso 1° agosto, in occasione della presentazione dei conti 2017/18, l’Ad Alberto Nagel aveva affermato che l’istituto di piazzetta Cuccia proseguirà il proprio percorso di crescita anche nel 2018/2019 anche tramite altre acquisizioni, precisando che il gruppo valuta opportunità nel wealth management, nel consumer banking, nell’advisory e nel capital market. “Vediamo parecchie opportunità per operazioni di taglio medio”, aveva aggiunto il Ceo.

Per quanto riguarda il wealth management, proprio negli ultimi anni la banca ha registrato una forte crescita, a cui ha contribuito anche l’acquisizione degli sportelli italiani di Barclays da parte della controllata CheBanca. Sempre nell’ottica di crescere nella gestione dei patrimoni, erano stati perfezionati gli acquisti dell’inglese Kern, specializzata nei fondi alternativi, e della svizzera Ram, che applica l’intelligenza artificiale nell’asset management.

Sempre su questo fronte, secondo indiscrezioni di stampa, l’istituto piazzetta Cuccia potrebbe mirare a rafforzare la propria capacità distributiva in Italia. Sono infatti circolati rumor su un possibile interessamento delle reti italiani di gruppi esteri come Credit Suisse o Pictet o della società Kairos, controllata dalla svizzeta Julius Baer, nel caso venissero cedute.

In riferimento all’investment banking, settore in cui Mediobanca cresce soprattutto organicamente, lo scorso settembre erano circolate indiscrezioni su un possibile interesse per una partnership con la piccola banca d’affari francese Messier Maris, specializzata in operazioni di finanza straordinaria e di private equity.

In merito al credito al consumo, dove la controllata Compass ha evidenziato un forte sviluppo del giro d’affari negli ultimi anni, il Ceo Nagel, in occasione della presentazione dei conti del primo trimestre 2018/19 avvenuta lo scorso 25 ottobre, aveva dichiarato: “Compass potrà giocarsi bene le sue carte per crescere organicamente ma anche per essere consolidatore sul mercato”. Tra i target a cui Compass guarda per crescere per linee esterne, il manager aveva fatto riferimento a “società specializzate nelle cessione del quinto”.

Proprio Compass lo scorso 3 agosto aveva siglato di un accordo per rilevare il 19,9% di PT BFI Finance Indonesia, specializzata nella concessione di finanziamenti per l’acquisto di autovetture e motoveicoli.

Al finanziamento di operazioni di crescita per linee esterne, la banca potrebbe destinare una parte del buy-back sul 3% del capitale avviato lo scorso 8 novembre, oppure l’eventuale cessione del 3% di Generali, che era stata messa in preventivo entro il primo semestre di quest’anno ma che per ora è in stand-by a causa della discesa del prezzo ad di sotto di quello di carico.