3M – Fatturato in crescita e margini in calo nel 2018

Nel 2018 3M ha totalizzato ricavi per 32,8 miliardi di dollari (+3,5% a/a), un Ebit di 7,2 miliardi (-6,3% a/a) e un risultato netto di 5,4 miliardi (+10,1%).

Il fatturato consolidato dell’esercizio 2018 di 3M è aumentato del 3,5% a/a a 32,8 miliardi di dollari grazie alla crescita della maggior parte dei suoi business: il settore Industrial aumenta del 3,4% a 12,3 miliardi di dollari (37,4% del totale), Safety and Graphics cresce del 9,5% a 6,8 miliardi (20,8% del totale), l’Health care progredisce del 2,9% a 6,0 miliardi (18,4% del totale) mentre il Consumer avanza dell’1,4% a 4,8 miliardi  (14,6% del totale). Unica eccezione l’Electronics and Energy che segna un -0,5% a 5,5 miliardi (16,7% del totale).

A livello organico il fatturato cresce del 3,2%, le variazioni di perimetro nette incidono positivamente per lo 0,1% mentre l’effetto cambi è stato positivo per il restante contributo dello 0,2%.

Proseguendo con l’analisi del conto economico, nell’esercizio appena concluso l’Ebit scende del 6,3% a 7,2 miliardi di dollari, e con esso arretra anche l’Ebit margin dal 24,3% del 2017 al 22,0% dell’esercizio appena concluso.

A pesare sull’Ebit sono principalmente l’andamento della business unit Safety and Graphics (che scende dai 2,1 miliardi del 2017 agli 1,7 miliardi dell’esercizio scorso), gli oneri di riorganizzazione e la risoluzione di una controversia legale.

Infine, la diminuzione del carico fiscale da 2,7 miliardi di dollari del 2017 agli 1,6 miliardi dello scorso esercizio, permettono all’utile netto di migliorarsi del 10,1% a 5,4 miliardi di dollari (16,4% dei ricavi) rispetto ai precedenti 4,9 miliardi (15,4% dei ricavi).

Da un punto di vista finanziario, il patrimonio netto passa dagli 11,6 miliardi di dollari del 2017 (con un ratio total asset / equity del 3,3x) ai 9,8 miliari del 31 dicembre 2018 (con un ratio total asset / equity del 3,7x).

Al contrario, l’indebitamento finanziario netto aumenta dai 10,9 miliardi di fine 2017 agli 11,8 miliardi di fine 2018, pur mantenendo un saldo positivo della componente a breve termine (1,6 miliardi al 31 dicembre 2018, in crescita rispetto agli 1,2 miliardi dell’anno precedente).