Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo dell’1,7% e in linea all’omologo europeo (+1,8%), sostenendo anche il Ftse Mib (+1,2%).
Sullo sfondo restano le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale, anche a causa dei dubbi sul fatto che alla fine Stati Uniti e Cina possano effettivamente arrivare ad un accordo sulla questione commerciale al termine della tregua fissato per inizio marzo, anche se il presidente americano, Donald Trump, ha espresso ottimismo della questione, in attesa dell’incontro a breve con il collega cinese Xi Jinping.
Per quanto riguarda l’Italia, la stima preliminare del Pil del quarto trimestre 2018 ha certificato l’entrata in recessione tecnica per l’economia italiana, dopo il calo registrato da quello del terzo trimestre, suscitando altri timori tra gli investitori, che per la giornata di ieri sono stati messi momentaneamente da parte.
Il comparto bancario, grazie anche allo spread Btp-Bund mantenutosi in sostanzialmente stabile in area 255-260 pb (fonte Mts Markets), ha tentato un rimbalzo dopi i cali delle ultime sedute. Il tutto mentre iniziata la prima tornata di trimestrali, inaugurata dai risultati preliminari di Intesa Sanpaolo (+1,6%).
La banca guidata da Carlo Messina ha confermato le attese nel quarto trimestre 2018, che ha evidenziato un utile netto di poco superiore al miliardo. Il Ceo, nel corso della conference call, ha fatto presente che gli obiettivi in termini di de-risking saranno anticipati al 2020 invece che al 2021 inizialmente previsto.
Seduta positiva per tutti i titoli del Ftse Mib, a partire da Banco Bpm (+3,6%), il cui cda si riunirà oggi per approvare i conti del 2018, e Mediobanca (+3,4%), il cui board si riunirà giovedì 7 febbraio per l’approvazione dei risultati del primo semestre 2018/2019. Risale UniCredit (+2,2%), il cui cda si riunirà oggi per approvare i dati contabili del 2018.
Rialzo più moderato per Ubi (+0,9%), il cui board si riunirà il 7 novembre per l’approvazione dei risultati del 2108, e per Bper (+0,2%), il cui cda, che si riunirà il prossimo 7 febbraio per approvare i conti del 2018, potrebbe contestualmente dare il via libera all’acquisizione di Unipol Banca.
Sul Mid Cap brilla Credem (+2,9%), il cui board si riunirà per l’approvazione dei risultati preliminari del 2018 il prossimo 7 febbraio. Bene Popolare Sondrio (+1,3%), il cui consigliere delegato Mario Pedranzini ha dichiarato alla stampa che la banca è interessata solo a operazioni di M&A riguardanti piccole realtà e specifiche nicchie di mercato, e Creval (+0,9%), il cui cda si riunirà oggi per approvare i dati preliminari relativi al 2018.
Tornano gli acquisti su Mps (+0,2%), che starebbe lavorando alla cessione di un pacchetto di immobili per un controvalore di 600 milioni, per cui sarebbero arrivate le prime manifestazioni di interesse secondo indiscrezioni di stampa. Il board dell’istituto toscano si riunirà il 7 febbraio per l’approvazione dei dati contabili preliminari del 2018.
Tra le Small Cap riflettori puntati sempre su Carige anche se temporaneamente sospesa dalle contrattazioni per decisione della Consob, con il Tesoro e i commissari che continuano a ribadire come si possa trovare un partner privato per la banca, mentre circolano i rumor su un possibile interessamento del fondo Apollo per l’istituto genovese. Ben intonata Banca Finnat (+2%), il cui cda si riunirà il prossimo 8 febbraio per l’approvazione dei conti preliminari 2018.