La banca guidata da Gian Maria Mossa ha registrato un incremento dei ricavi nel quarto trimestre 2018, saliti dell’1,6% annuo a 117,6 milioni, nonostante la volatilità dei mercati finanziari che hanno quasi azzerato le performance fee, grazie alla solidità del modello di business e alle diversificate fonti di ricavo. L’utile netto è stato pari a 44,3 milioni, contro i 56,8 milioni dell’analogo periodo del 2017.
Banca Generali archivia un soddisfacente 2018, nonostante la volatilità dei mercati finanziari che si è acuita proprio nell’ultimo trimestre. La società del risparmio gestito ha archiviato il 2018 con masse in crescita del 3% a 57,5 miliardi, mentre anche nel quarto trimestre, il più difficile dell’anno, i ricavi hanno tenuto.
La banca guidata da Gian Maria Mossa, che proprio nel mese di dicembre ha presentato un nuovo business plan che la proietta verso nuovi target al 2021, ha registrato negli ultimi tre mesi del 2018 un utile netto di 44,3 milioni, contro i 56,8 milioni del quarto trimestre 2017.
Il confronto è influenzato dalla straordinaria volatilità dei mercati finanziari degli ultimi mesi che ha limitato le commissioni di performance, pari a 2 milioni, contro i 32,3 milioni registrati nel quarto trimestre 2017. Da sottolineare, invece, la solidità dei ricavi ricorrenti.
Nella tabella seguente riportiamo il confronto tra il conto economico del quarto trimestre 2018 e quello dello stesso periodo del 2017.
Il margine di intermediazione nel quarto trimestre 2018 si è attestato a 117,6 milioni (+1,6% a/a), di poco superiore a quello registrato negli ultimi tre mesi del 2017 (115,8 milioni).
I ricavi ricorrenti hanno beneficiato della ripresa del margine d’interesse, che ha toccato i 15,7 milioni (+9,8% annuo). Nonostante il periodo complesso per i mercati finanziari, il totale delle commissioni nette è cresciuto del 2,4% rispetto al quarto trimestre 2017, toccando i 99,8 milioni.
Al loro interno si sottolinea la solidità delle commissioni lorde ricorrenti, pari a 173 milioni, grazie al successo delle iniziative avviate nella diversificazione dei ricavi. Come già ricordato, invece, le commissioni variabili sono diminuite notevolmente (2 milioni in totale) a causa della volatilità dei mercati.
Anche i profitti da trading hanno patito l’andamento dei mercati, scendendo dai 4 milioni del quarto trimestre 2017 ai 2,1 milioni del corrispondente periodo del 2018.
I costi operativi sono saliti a 53,2 milioni (+9,5% a/a) a causa di spese straordinarie, al netto delle quali si sono mantenuti pressoché stabili rispetto allo scorso esercizio, a conferma della disciplina nella gestione pur a fronte delle molteplici iniziative avviate.
Sono state registrate rettifiche su crediti per 1,2 milioni e accantonamenti straordinari per 11,1 milioni legati alla riorganizzazione della rete.
Dopo imposte per 7,8 milioni, il periodo si è chiuso con un utile netto di 44,3 milioni (56,8 milioni nel quarto trimestre 2017).
Sul fronte della solidità patrimoniale, al 31 dicembre 2018 il Cet1 si attesta al 17,5% e il Total Capital ratio al 19%, con un’eccedenza di capitale rispetto ai requisiti regolamentari pari a 311 milioni.