Generali – Rumor sulla possibile candidatura alla presidenza di Tononi

Mancano ancora diversi mesi all’assemblea (fissata per il 7 maggio 2019) che dovrà nominare il cda di Generali, dato che quello attuale esaurirà il suo mandato nella prossima primavera, ma continuano le indiscrezioni in proposito.

Secondo gli ultimi rumor, di stampa, stanno entrando nel vivo le interlocuzioni relative alla designazione del presidente. L’ultimo nome riportato dalla stampa è quello di Massimo Tononi, attuale presidente di Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), che sembra avere il gradimento dei principali soci.

Le indiscrezioni più recenti davano per certa la conferma alla presidenza di Gabriele Galateri alla presidenza, anche alla luce della proposta del board dello scorso 12 dicembre di modificare lo statuto per eliminare il vincolo del limite di età per il presidente (fissato a 70 anni) e dei consiglieri (75 anni), che dovrà essere approvata dall’assemblea stessa.

La stampa ricorda però come lo scorso 14 dicembre i francesi di Vivendi hanno chiesto la revoca del cda di Tim e hanno inserito l’attuale presidente del Leone di Trieste tra i cinque candidati.

Proprio perché esiste la possibilità che Galateri possa andare a ricoprire un altro incarico, i principali azionisti di Generali avrebbero iniziato a prendere in considerazione altri profili, con Tononi che avrebbe riscontrato il gradimento di tutti. Inoltre, la rimozione del vincolo d’età allarga notevolmente la platea.

Sempre secondo indiscrezioni di stampa, i principali azionisti (Mediobanca, Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio) starebbero lavorando a una lista unica, che dovrebbe essere pronta entro fine febbraio.

Gli operatori danno per scontato la conferma dell’attuale Group Ceo, Philippe Donnet, anche alla luce degli apprezzamenti ricevuti dal nuovo piano industriale presentato dallo stesso manager francese lo scorso 21 novembre. Lo stesso Donnet, tra l’altro, secondo indiscrezioni, apprezzerebbe la figura di Tononi.

L’elezione del board dovrà tenere conto dei nuovi equilibri che si sono creati nell’assetto azionario di Generali, dove il peso dei principali soci italiani ha quasi raggiunto il 26 per cento.