Mediobanca ha ribadito l’opportunità strategica di cedere una quota del 3% di Generali, ma non è detto che questo avvenga entro giugno 2019 come precedentemente annunciato.
Lo ha detto il numero uno della banca di piazzetta Cuccia, Alberto Nagel, nel corso di un briefing sui conti del primo semestre 2018/19. Mediobanca è il primo azionista di Generali con una quota del 13,04 per cento.
“È chiaro che da un punto di vista strategico non cambia il nostro orientamento: consideriamo la quota in Generali come un’importante fonte di reddito che da un punto di vista aziendale può essere sostituita ed è opportuno che sia sostituita progressivamente con asset bancari che producono commissioni e assorbono poco capitale”, ha aggiunto il manager.
“Non abbiamo più un’esigenza collegata al calendario. Vista la dotazione di capitale sovrabbondante possiamo affrontare qualsiasi tipo di scenario. Quindi la decisione non è collegata a una data ma anche a opportunità di M&A che comportino una liberazione di capitale”, ha concluso Nagel.
Si segnala inoltre che Jean Pierre Musier, Ceo di UniCredit, ha dichiarato che considera la partecipazione in Mediobanca, di cui l’istituto di piazza Gae Aulenti è il primo azionista con l’8,5%, “un investimento finanziario”.
Mustier ha aggiunto che lui personalmente voleva “un patto più forte ma gli altri azionisti hanno scelto diversamente. Penso che per Mediobanca sia importante avere una forte base azionaria anche per le sue controllate e in particolare Generali che deve restare italiana, indipendente e quotata in Italia”.