Bper – Requisiti patrimoniali già ampiamente superiori a richieste Bce per il 2019

La Bce ha assegnato a Bper un requisito minimo di Cet1 del 9% per il 2019, con efficacia a partire dal 1° marzo. Il tutto a seguito del processo annuale di revisione prudenziale, il cosiddetto Srep.

Lo comunica la stessa banca in una nota, aggiungendo che nell’indicazione è compreso il requisito minimo di Pillar 1 (4,50%), il requisito aggiuntivo di Pillar 2 (2%) e il Capital Conservation Buffer (2,5%).

Rispetto al 2018, c’è stato un incremento complessivamente di 87,5 pb, in massima parte imputabile, per 62,5 bps, alla definitiva applicazione a regime del Capital Conservation Buffer previsto dalla Vigilanza per tutto il sistema bancario e per 25  pb al Pillar 2.

Nella medesima comunicazione, la Bce ha richiesto, sempre su base consolidata, il rispetto di un requisito minimo di Total Capital ratio del 12,5 per cento.

I ratios patrimoniali del gruppo Bper risultano significativamente superiori ai requisiti patrimoniali minimi richiesti dalla Bce.

Nella stessa comunicazione, l’Eurotower ha invitato la banca modenese a considerare le aspettative di vigilanza annunciate dal regolatore in data 11 luglio 2018 in relazione alla esposizioni classificate come Npe e volte ad assicurare costanti progressi nella riduzione dei rischi preesistenti nell’area dell’euro e conseguire lo stesso livello di copertura per le consistenze e i flussi di Npl in un orizzonte di medio termine.

In questo contesto, la Bce ha espresso la raccomandazione a Bper di implementare un graduale adeguamento dei livelli di coverage sullo stock di crediti deteriorati in essere al 31 marzo 2018 fino al raggiungimento dell’integrale copertura  entro il 2025 per gli Npegarantiti con anzianità superiore ai 7 anni ed entro la fine il 2024 per quelli non garantiti con anzianità superiore ai 2 anni. I crediti deteriorati classificati come tali dal 1° aprile 2018 in poi sono trattati nell’Addendum alle linee guida della Vigilanza.

Con riferimento alle citate raccomandazioni della Vigilanza, nella nota si “evidenzia che queste non sostituiscono i principi contabili ai quali la banca si attiene e si atterrà in futuro nella determinazione degli accantonamenti”.

“Nel dialogo con la Bce – aggiunge il comunicato – la banca potrà dimostrare l’adeguatezza delle coperture, costituite da accantonamenti contabili e assorbimenti patrimoniali, alla luce anche delle ampie garanzie detenute, delle misure di gestione attuate e delle evidenze di recupero interno, ulteriormente migliorate nel corso del 2018 grazie all’attuazione dell’Npe strategy”.