Ubi – Massiah: non venderemo la piattaforma di gestione

“Alla fine del 2018 abbiamo ridotto i nostri gross Npl a una dimensione inferiore a 10 miliardi. È un momento simbolico: siamo a 9 miliardi e 700 milioni; avevamo promesso di scendere in maniera importante e siamo scesi. E siamo scesi in maniera autonoma. Non abbiamo alcun progetto di vendita della nostra piattaforma di recupero crediti”.

È quanto ha affermato alla stampa Victor Massiah, consigliere delegato di Ubi, in un briefing con la stampa dopo la pubblicazione dei conti 2018.

“Ritengo che le nostre soluzioni siano estremamente efficaci, il tasso di recupero è estremamente elevato, quindi sono molto contento di essere riusciti ad arrivare a questo tipo di dimensioni molto ridotte attraverso un mix importante, che ha visto sì anche l’utilizzo opportunistico della first time adoption e delle Gacs, ma che sostanzialmente si basa su una piattaforma interna che resterà una pietra angolare della nostra strategia”, ha aggiunto il manager.

“Questo non esclude vendite opportunistiche di pacchetti specializzati, ma complessivamente questo è un lavoro interno. Possiamo confermare di scendere sotto il 10% già durante il 2019 e di avere un obiettivo che si avvicini a quel famoso 5% nell’ambito di due o tre anni. Ovviamente questo dipenderà dal contesto generale. L’obiettivo va raggiunto con il passo giusto” e con un “combinato tra vendite opportunistiche e gestione interna, ha fatto presente Massiah.

Parlando a proposito del piano industriale, il consigliere delegato ha dichiarato alla stampa: “A mio avviso questo piano industriale, che avrebbe inevitabilmente un orizzonte temporale nuovo, può sostituire in maniera anticipata quello attuale che comunque ha 18 mesi di vita residui perché scade a fine del 2020, con uno scenario di tassi e di spread diverso”.

Massiah ha poi ricordato che la banca avrà a breve “un passaggio importantissimo in termini di governance: scade il triennio di mandato dei due consigli, adottiamo il sistema monistico, per cui ci sarà un unico consiglio, e questo sarà un elemento importante che, combinato con il differente scenario che si è creato per il 2019 – tassi ancora negativi e spread che è il doppio di quello che era stato previsto nel piano industriale attuale – ci porta a consigliare, a raccomandare, nel passaggio di testimone al nuovo board, la produzione di un nuovo piano industriale”.