Il Ftse Mib ha terminato le ultime cinque sedute con un calo complessivo dell’1,1% a 19.351 punti, in un’ottava in cui sono riemersi i timori per il rallentamento della crescita e per le relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.
La Commissione europea ha tagliato le previsioni per l’economia della zona euro per i prossimi due anni, mentre il presidente americano Donald Trump ha allontanato l’ipotesi di un meeting con il suo omologo cinese Xi Jinping prima della deadline dell’1 marzo.
In netto rosso l’automotive, appesantito dai risultati deludenti e dai warning di alcuni player del settore. Il Ftse Italia Automobili e Componentistica ha segnato un -7,5% w/w, rispetto al -7,3% w/w del corrispondente indice europeo.
Tra le big del comparto, pesa in particolare il crollo di Fca (-13,8% w/w), penalizzata da una trimestrale poco brillante e, soprattutto, da un outlook 2019 inferiore alle previsioni.
I conti migliori delle attese hanno premiato invece Cnh (+3,2% w/w), mentre le vendite hanno colpito in particolare anche Brembo (-6,3% w/w). Perdite più contenute per Pirelli (-1,4% w/w) e Ferrari (-1,5% w/w).
Nel segmento delle piccole e medie capitalizzazioni, infine, male Sogefi (-7,7% w/w), dopo un inatteso warning sui risultati 2018, Carraro (-4,6% w/w) e Piaggio (-4,8% w/w), mentre ha chiuso la settimana in rialzo Immsi (+3,3% w/w).