Circle è approdata a fine ottobre in borsa, segmento AIM, ed ora si prepara a compiere un salto dimensionale indirizzando ad operazioni di M&A gli 1,5 milioni raccolti. Nei prossimi mesi, ricorda Luca Abatello, Ceo di Circle, “vogliamo infatti cogliere tutte le opportunità che il fenomeno Brexit e le questioni commerciali tra Stati Uniti e Cina hanno creato, dando un’ulteriore accelerazione al processo di crescita già in atto”.
- Luca Abatello, Ceo di Circle, illustra le priorità strategiche
- “Siamo partner ideali per le aziende dinamiche e innovative”
- “Tecnologia al servizio della trasparenza e della funzionalità”
- La crescita internazionale
- Accelerare il percorso attraverso l’M&A
- La raccolta in borsa come autofinanziamento per il 2019
- I conti dei primi nove mesi dell’esercizio in corso
- Lo scenario di riferimento dei prossimi 18-24 mesi
- L’outlook al 2022
Circle è “una società di consulenza con competenze verticali peculiari nel settore portuale e della logistica intermodale. Realtà specializzata nell’analisi dei processi e nello sviluppo di soluzioni per l’automazione e la digitalizzazione della Supply Chain”.
Un business, prosegue Luca Abatello, Ceo di Circle, “destinato a registrare sviluppi importanti anche per gli effetti connessi alla Brexit e alle politiche americane in tema di dazi doganali”.
Uno scenario all’interno del quale si inserisce la nostra scelta di quotarsi. Scelta coronata lo scorso 26 ottobre, quando i nostri titoli sono approdati all’AIM dopo un’offerta che ci ha permesso di raccogliere 1,5 milioni da destinare allo sviluppo”.
Queste risorse, prosegue Abatello, “saranno infatti indirizzate alla crescita ampliando il portafoglio prodotti e rafforzando la presenza all’estero. Il tutto accelerando sulle opportunità che si sono create con operazioni di M&A”.
Strategie agevolate dalle opportunità che “potremo cogliere sfruttando in primis la mancanza di una vera e propria competition. Noi – ricorda il Ceo di Circle – godiamo infatti di un posizionamento strategico distintivo rispetto ai diretti concorrenti, spesso troppo grandi e poco verticali o troppo piccoli”.
Ma c’è pure altro in quanto, continua Abatello, “Brexit, tasse e dazi hanno creato un crescente bisogno di rivolgersi a società in grado di semplificare processi sempre più complessi. A ciò, si aggiungono una serie di normative europee che entreranno in vigore nel 2020 e che renderanno necessario per le imprese effettuare ulteriori investimenti nel campo della digitalizzazione”.
Scenario ideale per chi ha le idee chiare e gli strumenti per realizzarle. Ed è anche per tutto ciò che il consensus al 2022 indica una forte crescita delle principali voci di conto economico: dal valore della produzione, che dovrebbe salire a 8,7 milioni con un cagr del 15,4%, all’Ebitda, atteso nel 2022 a 2,8 milioni (cagr +21,1%).
Più complessa la lettura di queste prime settimane borsistiche, caratterizzate da fattori esogeni. Nonostante ciò, il titolo ha messo a segno una performance estremamente positiva, guadagnando circa il 50% dal suo sbarco a Piazza Affari, superando nel confronto le altre società approdate al listino in questo complesso 2018.
Il gap fra quotazione e “valore reale” non è stato tuttavia ancora colmato, come emerge da quel consensus di Integrae Sim che assegna ai titoli Circle un target price di 4,1 euro con un potenziale upside del 16,4% circa rispetto ai livelli di quotazione attuali.
Luca Abatello, Ceo di Circle, illustra le priorità strategiche
“Incrementare il portafoglio prodotti, espandere la presenza al di fuori dei confini nazionali e concretizzare quelle opzioni di M&A che si sono create nell’attuale contesto geo-politico”.
Sono queste, precisa Luca Abatello, amministratore delegato di Circle,“le priorità strategiche a cui stiamo lavorando. Un percorso agevolato dalla scelta di quotarsi”.
Più in particolare, prosegue il Ceo, “vogliamo rafforzare e sviluppare il nostro portafoglio prodotti, accelerando i nuovi moduli della nostra suite e promuovendo un’evoluzione della piattaforma in termini di utilizzo dell’IoT (Internet of Things) e della Blockchain in linea con le scelte strategiche già assunte”.
Nel contempo, prosegue Abatello, “vogliamo continuare ad espanderci al di fuori dei confini nazionali. Un percorso già intrapreso sia direttamente (oltre il 35% del fatturato fuori Italia nel 2017 e primo semestre 2018), sia tramite una serie di alleanze lungo le sponde del mediterraneo. E tutto ciò potrà ora essere accelerato in quanto gli 1,5 milioni raccolti in sede di Ipo potranno essere indirizzati verso operazioni di M&A, una delle nostre priorità strategiche”.
“Siamo partner ideali per le aziende dinamiche e innovative”
Noi di Circle, precisa Abatello, “vogliamo consolidare i rapporti con i clienti e trasformare le idee in risultati di business concreti, oltreché misurabili, posizionandosi sul mercato come un partner ideale per le aziende che vogliono cogliere la sfida dell’innovazione, dell’internazionalizzazione e della crescita attraverso una migliore organizzazione ed efficienza dei processi”.
Scenario di riferimento all’interno del quale è fondamentale allargare il portafoglio prodotti. E proprio per questo, continua il Ceo di Circle, “abbiamo accelerato i nuovi moduli della suite nella logica di completare la digitalizzazione dell’ultimo-penultimo miglio ferroviario. Aspetto strategico non solo per il mercato italiano, che negli ultimi due anni ha registrato numeri in ripresa, ma anche per l’intero Centro-Sud Europa e Middle East”.
“Tecnologia al servizio della trasparenza e della funzionalità”
Lo scenario di riferimento nel quale si muovono gli operatori diventa quindi sempre più complesso, ma proprio per questo “è imprescindibile promuovere un’evoluzione della piattaforma in ambito IoT e Blockchain, quest’ultima limitatamente al tema degli smart contracts applicati ai bill of lading (documenti di accompagnamento delle merci nella catena logistica marittima) e alle letture di vettura ferroviarie”
Questo anche perché, spiega Abatello,“disporre di una tecnologia neutrale, trasparente e trasversale permette a tutti di verificare aspetti contrattuali e operativi e di security. Elementi di grande appeal in questi tempi”.
Aspetto importante è poi l’ottimizzazione. Attualmente Circle sta finalizzando una serie attività di ricerca e sviluppo e prototipazione nell’ottica di completare entro i prossimi mesi il modulo “Milos Optimization”, uno strumento in grado di fornire supporto in fase decisionale agli operatori grazie ad algoritmi intelligenti.
La crescita internazionale
Il secondo obiettivo annunciato dal socio e consigliere di Amministrazione, Alexio Picco, prevede invece una crescita del gruppo genovese oltre i confini nazionali. Strategia implementata fin dalla nascita e consolidata nel corso dell’anno.
“Oggi abbiamo una sede a Bruxelles con la quale coordiniamo le attività del ns team Connecting EU riguardante i progetti e i finanziamenti europei” – illustra Picco – Abbiamo inoltre rafforzato la presenza lungo le sponde del mediterraneo tramite una serie di alleanze in essere in Turchia, ampliato il nostro posizionamento in Bulgaria, Romania e Marocco e avviato una definizione delle attività in Iran”.
Aree in cui la società era già presente con l’aiuto di partner e dove a partire dai prossimi mesi potrà migliorare il proprio posizionamento attraverso joint ventures e operazioni di natura straordinaria.
Accelerare il percorso attraverso l’M&A
Le operazioni di M&A non rappresentano per Circle solamente uno strumento in grado di rafforzare la propria presenza all’estero ma anche un mezzo per poter completare nel miglior modo l’offerta di prodotti.
“Attualmente esistono alcuni segmenti di nicchia di particolare interesse per noi. Siamo attivi nello scouting e stiamo valutando in via preliminare 2-3 realtà che entro la metà del 2019 potranno essere oggetto di acquisizione”.
In merito Abatello evidenzia l’interesse della società di coprire in modo completo tutti i segmenti della supply chain. “Stiamo parlando di 2-3 segmenti di dettaglio che sicuramente possono accelerare il nostro percorso e la sfera M&A ci permette di imprimere un’accelerazione in tale senso”.
La raccolta in borsa come autofinanziamento per il 2019
Il processo di quotazione al segmento Aim ha permesso alla società di raccogliere 1,5 milioni e di aumentare la liquidità fino a 2 milioni.
“L’IPO non è servita a coprire eventuali problematiche, bensì ad accelerare un percorso”, riporta il numero uno, ricordando come già prima dello sbarco in borsa la posizione finanziaria netta risultasse positiva per circa 660 mila euro, anche dopo aver pagato in completo autofinanziamento l’acquisizione di Info.Era, società attiva nello sviluppo di soluzioni software con 20 anni di esperienza nel settore portuale con il suo sistema Sinfomar.
Il 2019-2020 risulta ampiamente coperto dalla raccolta effettuata ma per il futuro l’amministratore delegato non esclude la possibilità di “operazioni ancora più ambiziose”.
I conti dei primi nove mesi dell’esercizio in corso
I conti al 30 settembre 2018 hanno evidenziato un valore della produzione di circa 3,65 milioni, in progresso su base annua del 20 per cento.
A livello di margini operativi, l’Ebitda, pari a 1 milione, ha registrato una crescita del 38% mentre l’Ebit (0,7 milioni) è salito del 35% rispetto al pari periodo di confronto, considerando anche i costi sostenuti per il processo di quotazione.
Il 15 gennaio 2019 il gruppo ha anticipato al mercato alcuni dati riguardanti l’intero esercizio del 2018. Il valore della produzione continua ad evidenziare una crescita del 20%, salendo a 4,9 milioni complessivi, mentre l’Ebitda risulta pari a 1,3 milioni.
Prosegue pertanto la crescita della redditività già registrata nel corso dei primi sei mesi, quando il gruppo aveva incrementato di un punto percentuale l’Ebitda – già ampiamente sopra il 20 per cento.
“Una crescita che il Gruppo sta portando avanti sempre più nella direzione di prodotti con una marginalità nettamente superiore rispetto alle attività di pura consulenza”, afferma Abatello.
Il piano di sviluppo intrapreso dalla società sta evidenziando ottimi risultati come mostrano anche i dati riguardanti il software di punta, Milos, che ha confermato i risultati soddisfacenti che ne stanno derivando.
Lo scenario di riferimento dei prossimi 18-24 mesi
“Nonostante in questo momento il mercato stia sperimentando un rallentamento della crescita, Brexit, tassi e dazi non fanno altro che complicare anche le attività più semplici, rendendo paradossalmente sempre più necessario il nostro lavoro” spiega il numero uno di Circle.
A ciò, l’amministratore delegato aggiunge un aspetto molto importante ossia l’entrata in vigore nel 2020 di due normative a livello comunitario riguardanti la digitalizzazione doganale e le procedure marittime evolute relative all’avvicinamento delle navi ai porti.
Una serie di opportunità che Circle indirizza “visto che storicamente anticipiamo tali aspetti supportando la DG MOVE in quello che è il disegno delle strategie di digitalizzazione”, aggiunge Abatello, ricordando poi il successo raggiunto con la digitalizzazione e integrazione della supply chain di Ikea in Italia, che ha permesso al colosso svedese di ridurre del 30% i costi dei processi di importazione.
Circle opera inoltre in un settore caratterizzato da una “competition molto frazionata con grossi player di livello internazionale che non dispongono tuttavia di un particolare know-how verticale nella supply chain e piccoli operatori locali che invece possono essere oggetto di M&A piuttosto che rappresentare una vera e propria concorrenza”.
Aspetto positivo per Circle che gode inoltre di un posizionamento strategico vantaggioso grazie al “mix di elementi distintivo e peculiare che permette alla società di differenziarsi dai competitors”, conclude il capo azienda.
L’outlook al 2022
Le stime di consensus al 2022 di Integrae Sim evidenziano un valore della produzione in crescita ad un tasso annuo medio del 15,4 per cento a 8,7 milioni, grazie al forte aumento dei ricavi core (innovative e supply chain). Tale dinamica si estende a livello di margini operativi, con Ebitda ed Ebit che dovrebbero salire rispettivamente fino a 2,8 milioni (cagr +21,1%) e 2,4 milioni (cagr +22,9%).
Nell’orizzonte temporale in esame il gruppo dovrebbe pertanto chiudere ogni singolo esercizio ampiamente in positivo. Nel dettaglio, l’utile netto dovrebbe raggiungere 1,7 milioni al 2022 (Cagr +21,8%).
Sul fronte patrimoniale, la posizione finanziaria netta di Circle, già positiva a fine 2018 per circa 1,7 milioni, è attesa in crescita fino a 6,6 milioni nel 2022.
Numeri che la società – come afferma lo stesso amministratore delegato – “intende superare anche senza considerare l’apporto delle acquisizioni che vogliamo realizzare”.
Si segnala infine che nello studio redatto da Integrae Sim, gli analisti della boutique finanziaria hanno fissato un target price di 4,1 euro. Una valutazione che incorpora un potenziale upside del 16,4% circa rispetto alla quotazione attuale di 3,52 euro.
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