Nella scorsa settimana il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un -1,1 per cento, allienandosi al Ftse Mib, ma facendo peggio dell’Euro Stoxx 600 Utilities (-0,7%).
A frenare i benchmark azionari sono soprattutto i timori legati al rallentamento della crescita globale, dopo le numerose indicazioni deboli dall’agenda macroeconomica e i tagli delle stime di crescita da parte di istituzioni nazionali e internazionali, oltre all’incertezza sulle trattative commerciali tra Stati Uniti e Cina.
I commenti del presidente americano, Donald Trump, e del consigliere Larry Kudlow, infatti, hanno allontanato la possibilità di raggiungere un accordo prima del 1° marzo, data in cui le tariffe americane su 200 miliardi di prodotti cinesi passeranno dal 10% al 25 per cento.
Nel comparto obbligazionario ha sofferto la carta italiana, dopo il taglio delle stime di crescita di ieri e i dati deboli sulla produzione industriale di venerdì scorso (-0,8% mensile, -5,5% su base annua corretta per gli effetti di calendario).
Il rendimento del Btp decennale ha toccato in chiusura di ottava la soglia del 3% e resta separato dal Bund da uno spread di 289 punti base, complice la discesa del titolo tedesco a 9 centesimi di rendimento.
Tra le Big, tutte in rosso, arginano le perdite entro il mezzo punto percentuale Terna (-0,3%) e Snam (-0,5%).
Segue Enel (-1,3%). Dai risultati consolidati preliminari del 2018, risulta che l’Ebitda si fissa a 16,3 miliardi, in progresso del 3,8% rispetto al 2017. Andamento analogo per l’Ebitda ordinario, che sale del 3,8% a 16,2 miliardi. Sul fronte patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto a fine 2018 si attesta a 41,1 miliardi, in aumento del 9,9% rispetto ai 37,4 miliardi rilevati a fine dicembre 2017.
Il colosso elettrico italiano ha ricevuto il parere favorevole da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in merito all’operazione di cessione di fine dicembre 2018, effettuata attraverso la controllata Enel Green Power, del 50% detenuto nella joint venture EF Solare Italia tramite Marte, veicolo interamente controllato da EGP, a F2i Sgr, partner della joint venture, per un corrispettivo pari a 214 milioni.
Tramite la controllata brasiliana per le rinnovabili Enel Green Power Brasil, il colosso elettrico italiano ha avviato la costruzione del parco eolico di Lagoa dos Ventos, che avrà una capacità di 716 MW e sarà costruito nelle municipalità di Lagoa do Barro do Piauí, nello stato nordorientale di Piauí in Brasile. L’impianto richiederà un investimento di oltre 700 milioni e sarà finanziato tramite fondi propri del gruppo, in linea con quanto previsto nel Piano Strategico 2019-2021.
A2A (-1,7%), che detiene il 51% di Linea Group Holding (Lgh), e i soci pubblici di quest’ultima, ovvero i comuni di Pavia, Cremona, Lodi e Crema e la bresciana Cogeme, starebbero negoziando per un rinnovo dei patti su Lgh stessa. Le trattative stanno procedendo bene anche se tale soluzione dovrà poi comunque essere sottoposta ai consigli dei suddetti enti locali pubblici.
La società parteciperà, unitamente a Open Fiber e all’Amministrazione comunale, al progetto per rendere Brescia ancora più connessa e digitale grazie alla rete interamente in fibra ottica in modalità FTTH (Fiber To The Home), che consente di navigare sul web ad una velocità di connessione fino a 1 Gigabit per secondo.
Tra i titoli a media capitalizzazione, acquisti su Erg (+1,5%) e Ascopiave (+1,1%).
Il Cda di Ascopiave oggi sarà chiamato a deliberare l’avvio del riassetto organizzativo che prevede la cessione della maggioranza del business relativo alla vendita di energia elettrica e gas, quasi 700 mila clienti valutati oltre 400 milioni.
Hera (-1,6%) ha comunicato che alla fine di gennaio le azioni ordinarie con voto maggiorato erano pari a 774.948.207 (771.771.989 in precedenza), mentre le azioni ordinarie erano pari a 714.590.538 (717.766.756 in precedenza). Alla prima categoria di titoli spettano, quindi, 1.549.896.414 diritti di voto (1.543.543.978 in precedenza), mentre alla seconda 714.590.538 diritti di voto (717.766.756 in precedenza).
Tra le Small Cap, ben comprata Seri Industrial (+1,7%) che a fine dicembre ha riportato un indebitamento finanziario netto consolidato pari a 25,2 milioni, in netto calo rispetto ai 62,6 milioni del mese precedente.
Edison ha riportato una performance settimanale in rialzo di mezzo punto percentuale.
TerniEnergia (-0,2%) ha reso noto che il TAR per la Sardegna ha accolto i ricorsi presentati dalla società per l’annullamento dei provvedimenti di revoca delle autorizzazioni relative a due impianti fotovoltaici su serra, di proprietà rispettivamente di Società Agricola Fotosolara Bonnanaro (di potenza pari a circa 0,7 MWp) e di Società Agricola Fotosolara Oristano (di potenza pari a circa 0,9 MWp).
Inoltre si riporta che lo scorso mese di gennaio il consumo di gas naturale in Italia è stato pari a 10,5 miliardi di metri cubi, con un incremento del 19,8% rispetto a gennaio 2018. Un andamento dovuto a temperature in media più rigide e alla ripresa del termoelettrico.
Infine, nei primi giorni di quotazione del mese di febbraio le quotazioni del gas naturale presso il Punto di scambio virtuale (Psv) si stanno muovendo intorno a 21,3 €/MWh, cioè il 9,5% in più rispetto allo stesso periodo del 2018, ma il 12,3% in meno rispetto a inizio gennaio 2019.